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GRANDI NAVI»PRESSING DEL MINISTERO

La lettera di Lupi alla Capitaneria frena sul passaggio delle crociere in Bacino «Arriveranno all’alba e partiranno al tramonto per limitare l’impatto visivo»

«Si invita codesta Autorità marittima a pubblicare nei prossimi giorni il proprio provvedimento di individuazione della via praticabile alternativa nel Canale Contorta Sant’Angelo, considerando altresì la volontà di questo Ministero e della Regione Veneto di sottoscrivere al più presto l’intesa necessaria all’inserimento della realizzazione del Canale Contorta Sant’Angelo nel Programma delle infrastrutture strategiche nazionali secondo il disposto della “Legge Obiettivo”».

Così scrive perentorio nel suo dispaccio al Comandante della Capitaneria di Porto di Venezia il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, indicando come la corsia preferenziale per il progetto alternativo al passaggio delle grandi navi in Bacino di San Marco sia già scritta, considerandolo opera strategica nazionale, con tutte le procedure accelerate del caso. Il motivo per il ministro è che «il progetto del canale Contorta-Sant’Angelo, quale diramazione del canale Malamocco-Marghera che consente l’accesso alla marittima dalla bocca di Malamocco presenta attualmente le caratteristiche di avanzamento progettuale e di salvaguardia della sicurezza della navigazione e di compatibilità con il resto dell’attività portuale tali da renderlo la via alternativa più praticabile e più prontamente perseguibile».

E, precisa Lupi, sulla procedura sarebbe d’accordo, anche il suo collega dell’Ambiente Andrea Orlando, che pure sembrava contrario all’uso della Legge Obiettivo per il progetto.

«Su conforme indicazione del Ministero dell’Ambiente – scrive ancora alla Capitaneria di Porto – il progetto Contorta-Sant’Angelo, in sede di valutazione di impatto ambientale, sarà oggetto di comparazione circa la sostenibilità ambientale e socioeconomica con le altre vie di accesso ipotizzate».

A mandare avanti poi la progettazione e a fare i confronti non sarà la Capitaneria di Porto, ma lo stesso Ministero delle Infrastrutture, con il magistrato alle acque, d’intesa con la Regione.

Quanto a eventuali siti alternativi alla Marittima per le grandi navi in futuro, con «ipotesi progettuali di una futura stazione passeggeri a Marghera e/o alla bocca di Lido», se ne occuperà, secondo il ministro l’Autorità Portuale «perché ne possa eventualmente tener conto in sede di revisione del Piano Regolatore Portuale».

Lupi conferma inoltre alla Capitaneria di emettere dal primo gennaio 2014 il divieto di transito delle navi traghetto in canale della Giudecca, mentre la prevista riduzione del contenimento del 20 per cento delle navi da crociera diventa un obiettivo «auspicabile» per il prossimo anno.

Previsto comunque lo «stazionamento diurno in Marittima di non più di 5 navi superiori a 40 mila tonnellate e l’accesso e uscita dal porto prima dell’alba e dopo il tramonto, al fine di minimizzarne l’impatto visivo».

Confermato per il 2015 il divieto di passaggio delle navi superiori alle 96 mila tonnellate. In attesa del Contorta, annunciato per il 2016.

Enrico Tantucci

 

i divieti

Canale Giudecca si parte nel 2015

Si parlava del novembre 2014, ma il ministro Lupi ora precisa che il divieto di transito nel Canale della Giudecca per le navi superiori alle 96 mila tonnellate scatterà invece dalla stagione crocieristica 2015. Divieto che si allineerà a quello relativo alle navi di stazza lorda superiore alle 40 mila tonnellate, a partire dal 2016, quanto il ministro delle Infrastrutture si dichiara convinto che si potrà disporre dell’alternativa rappresentata appunto dal Contorta-Sant’Angelo

 

LA PROTESTA

I comitati: «È la solita procedura truffa»

Attacco al ministro: «La città deve essere ascoltata. Diciamo no alla Legge Obiettivo»

La chiamano «Legge truffa». E annunciano una battaglia dura contro il tentativo di far passare le nuove grandi opere in laguna con le procedure «speciali» già adottate per il Mose. I comitati «No Grandi Navi » e Ambiente Venezia non ci stanno.

«Non è possibile che il ministero delle Infrastrutture ricominci daccapo», dice il portavoce Luciano Mazzolin, «cercando di far passare il nuovo canale Contorta Sant’Angelo contro il parere della città, con le solite procedure truffa delle Legge Obiettivo».

La Legge Obiettivo, inventata dal governo Berlusconi nel 2002, consente di bypassare pareri e procedure normali. E di finanziare attraverso il Cipe le grande opere. Il ministro Maurizio Lupi, venuto in laguna per l’inaugurazione delle prime quattro paratoie del Mose, aveva chiarito già allora che il decreto Passera-Clini andava attuato in tempi rapidi. Adesso, ascoltando più gli input dell’Autorità portuale che quelli del Comune, ha deciso di accelerare, invitando la Capitaneria di porto a emettere gli atti conseguenti.

Il timore dei comitati è che – come già successo con il Mose – le alternative in realtà non vengano studiate per tempo. Procedendo di fatto su un solo progetto.

Il Contorta Sant’Angelo è uno scavo in laguna centrale di un canale lungo 4 chilometri e mezzo e largo 300 metri. Dimensioni adatte a far passare le supernavi da 140 mila tonnellate. Per gli ambientalisti, e anche per ingegneri idraulici come il professor Luigi D’Alpaos, si tratterebbe di un intervento «non compatibile» con la laguna, perché accelererebbe l’erosione e la perdita dei sedimenti. Scavando nuovi canali in mezzo alla laguna, ha scritto qualche giorno fa la commissione scientifica dell’Istituto veneto di Scienze, Lettere ed Arti, «si ripete l’errore del canale di petroli».

Tra le alternative sul tappeto per non far passare più le grandi navi in bacino San Marco, il Contorta è quella preferita dal Porto. Tra le altre proposte il canale dietro la Giudecca (Zanetti), la nuova Marittima a Punta Sabbioni (De Piccoli), Marghera (Comune).

Per ora a Roma va avanti solo il progetto del Contorta.

Alberto Vitucci

 

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