Gazzettino – Castelfranco. Il treno e’ pieno, nessuno sale
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4
dic
2013
CASTELFRANCO – Il convoglio per Vicenza nel caos: in molti sono costretti a restare a terra
L’odissea di un pendolare alle prese con vagoni stipati come carri bestiame
«Vagoni passeggeri? Questi sono carri bestiame»: esplode la rabbia dei pendolari costretti a inenarrabili peripezie per spostarsi in treno. L’ultimo episodio risale a ieri, siamo sulla tratta Treviso-Vicenza. La “vittima” questa volta è un residente di Castello di Godego che per ragioni di praticità va a prendere il treno a San Martino di Lupari (Padova) per poi cambiare o a Castelfranco o a Treviso.
«Da un mese stiamo vivendo una situazione irreale, paradossale, da terzo mondo», spiega l’utente che poi dà sfogo al suo racconto, purtroppo simile a tanti altri. «Soprattutto a Castelfranco ed a San Martino di Lupari la situazione è da collasso -spiega non meravigliandosi del fatto che solo domenica un altro utente ma questa volta sulla tratta Venezia-Trento è svenuto per la calca – Siamo proprio ammassati all’interno come delle bestie dove è impossibile qualsiasi tipo di movimento. Quando il treno delle 7.30 arriva a San Martino di Lupari, si fatica proprio ad entrare e talvolta si rimane a terra. Stessa cosa anche a Castelfranco solo che qui essendoci il cambio per le coincidenze che arrivano da altre destinazioni, il treno in parte si svuota. Ma se non si è pronti in prima fila a salire, si rischia anche qui di rimanere a terra come è successo in diverse occasioni purtroppo».
La sopportazione ormai è giunta al limite: «Non so quanto riuscirò ad andare avanti in queste condizioni e come me anche tanti altri utenti che per studio o lavoro devono prendere il treno. Ho anche cercato di parlare con il personale, farmi spiegare cosa sta succedendo, ma non se ne viene a capo. Il problema purtroppo è al vertice».
Molti disagi poi vengono segnalati anche sulla tratta Castelfranco-Padova dove da qualche tempo ci sono solo tre carrozze e, come viene segnalato da alcuni utenti locali, in più situazioni sono rimasti a piedi.
«Ma Trenitalia e la Regione Veneto sono a conoscenza di queste assurde situazioni?», si chiede il viaggiatore esasperato come migliaia di sfortunati “colleghi”, mentre gli episodi di disservizio si moltiplicano quotidianamente.