Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

CASTELFRANCO – Il convoglio per Vicenza nel caos: in molti sono costretti a restare a terra

L’odissea di un pendolare alle prese con vagoni stipati come carri bestiame

«Vagoni passeggeri? Questi sono carri bestiame»: esplode la rabbia dei pendolari costretti a inenarrabili peripezie per spostarsi in treno. L’ultimo episodio risale a ieri, siamo sulla tratta Treviso-Vicenza. La “vittima” questa volta è un residente di Castello di Godego che per ragioni di praticità va a prendere il treno a San Martino di Lupari (Padova) per poi cambiare o a Castelfranco o a Treviso.

«Da un mese stiamo vivendo una situazione irreale, paradossale, da terzo mondo», spiega l’utente che poi dà sfogo al suo racconto, purtroppo simile a tanti altri. «Soprattutto a Castelfranco ed a San Martino di Lupari la situazione è da collasso -spiega non meravigliandosi del fatto che solo domenica un altro utente ma questa volta sulla tratta Venezia-Trento è svenuto per la calca – Siamo proprio ammassati all’interno come delle bestie dove è impossibile qualsiasi tipo di movimento. Quando il treno delle 7.30 arriva a San Martino di Lupari, si fatica proprio ad entrare e talvolta si rimane a terra. Stessa cosa anche a Castelfranco solo che qui essendoci il cambio per le coincidenze che arrivano da altre destinazioni, il treno in parte si svuota. Ma se non si è pronti in prima fila a salire, si rischia anche qui di rimanere a terra come è successo in diverse occasioni purtroppo».

La sopportazione ormai è giunta al limite: «Non so quanto riuscirò ad andare avanti in queste condizioni e come me anche tanti altri utenti che per studio o lavoro devono prendere il treno. Ho anche cercato di parlare con il personale, farmi spiegare cosa sta succedendo, ma non se ne viene a capo. Il problema purtroppo è al vertice».

Molti disagi poi vengono segnalati anche sulla tratta Castelfranco-Padova dove da qualche tempo ci sono solo tre carrozze e, come viene segnalato da alcuni utenti locali, in più situazioni sono rimasti a piedi.

«Ma Trenitalia e la Regione Veneto sono a conoscenza di queste assurde situazioni?», si chiede il viaggiatore esasperato come migliaia di sfortunati “colleghi”, mentre gli episodi di disservizio si moltiplicano quotidianamente.

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui