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Dal 15 dicembre scatta il nuovo orario, i sindacati chiedono un incontro urgente in Regione

CITTADELLA – Manca meno di un mese alla partenza del nuovo orario dei treni regionali, fissato per il prossimo 15 dicembre. Per la prima volta dalla nascita delle ferrovie nel Veneto, i treni locali avranno un orario cadenzato. Ovvero tutti i convogli partiranno (e, naturalmente, arriveranno) a una determinata ora e a determinati minuti. Come di regola accade per gli autobus nelle grandi città.

Un esempio: dalla stazione di Cittadella partiranno alle 7.01 e così via. In base alle previsioni – pubblicizzate già decine di volte dall’assessore regionale Renato Chisso – il nuovo orario, per la prima volta concordato anche con le associazioni dei consumatori e degli utenti, dovrebbe garantire ai pendolari più treni a disposizione con più carrozze e migliori servizi a bordo. Almeno in teoria. Come accade da sempre nella vicina Baviera oppure in Carinzia e anche in Slovenia, infatti, i pendolari non dovrebbero più viaggiare come “sardine in scatola” costretti a contendersi gli spazi anche in piedi.

Ma i sindacati di categoria – Cgil, Cisl, Uil, Fast, Orsa, Ugl e Faisa – sostengono da sempre che fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. E nutrono molte perplessità. Così, proprio ieri mattina, hanno inviato all’assessore Renato Chisso una lettera, di due pagine, in cui chiedono un incontro urgente per parlare dei nodi e delle contraddizioni che ancora oggi esistono all’interno della bozza del nuovo orario. Bozza ormai già pronta dal mese di luglio.

«Chiediamo, intanto, di non aumentare le tariffe e gli abbonamenti, ma anche più risorse economiche per mettere in pratica il nuovo orario senza problemi e la consegna puntuale dei nuovi treni Stadler, fabbricati in Svizzera, che dovranno essere messi su rotaia dal 15 dicembre» spiega Ilario Simonaggio, segretario regionale della Filt-Cgil.

Peraltro nel documento firmato dai segretari regionali dei sindacati di categoria è inserito anche un altro ordine del giorno, destinato a creare dibattito nell’opinione pubblica.

«Come prevedevamo, non ci sono ferrovieri a sufficienza per far circolare i treni a partire dal 15 dicembre» aggiunge Simonaggio, «Tant’è che TrenItalia ha previsto di riassumere anche alcuni macchinisti già in pensione. Come mai, a 25 giorni dal nuovo orario, le assunzioni non sono state ancora effettuate?».

Felice Paduano

 

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