Nuova Venezia – Baita paga 400 mila euro
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
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dic
2013
Versati per la frode fiscale nell’inchiesta Mantovani. E domani patteggia
Piergiorgio Baita, ex presidente della Mantovani, domani comparirà davanti al giudice per il patteggiamento. Per la frode fiscale, di cui è accusato, ha versato 400 mila euro. L’accordo prevede una pena di 22 mesi.
Versati 400 mila euro E Baita va dal giudice per il patteggiamento
Domani l’ex presidente della Mantovani in tribunale l’accordo col pm prevede un anno e dieci mesi di reclusione
VENEZIA – Piergiorgio Baita, ex presidente della Mantovani, domani davanti al giudice Massimo Vicinanza per il patteggiamento a cui è stato ammesso nella maxi-inchiesta per frode fiscale – per un giro di false fatturazioni – che in primavera lo aveva portato in carcere. Nel frattempo il potente manager, residente a Mogliano e ora in libertà, ha versato 400 mila euro quale “prezzo” del reato. Il giudice ora dovrà dire se il periodo di reclusione su cui hanno trovato l’accordo accusa e difesa e il denaro versato sono congrui per le malefatte commesse dal manager. I 400 mila euro nulla hanno da vedere con il corrispettivo del danno erariale che lo Stato ha già intascato dalla Mantovani. Una decina di giorni fa, infatti, Mantovani e Adria Infrastrutture hanno saldato tutti i loro debiti fiscali con l’Agenzia delle Entrate – tasse sul “tesoretto nero” costruito da Baita, grazie a un giro di false fatture intestate a Mantovani emesse da imprese compiacenti e complici come la stessa Adria – versando circa 6 milioni di euro nelle casse dell’Erario, comprese sanzioni e interessi. A quel punto con l’assenso del pm Stefano Ancillotto che conduce le indagini, è arrivato il via libera al patteggiamento della pena concordato tra accusa e difese: un anno e dieci mesi per Baita, un anno e quattro mesi per Claudia Minutillo (ex segretaria del governatore Galan poi alla testa di Adria Investimenti), un anno e due mesi ciascuno per Nicolò Buson (direttore amministrativo Mantovani) e William Colombelli (Bmc Brooker, cartiera fabbrica-fatture con sede a San Marino).
Tutte persone finite in carcere nell’inchiesta e uscite grazie alla collaborazione dimostrata con gli inquirenti ai quali oltre ad ammettere le proprie responsabilità hanno fornito elementi e riscontri su altri aspetti di un sistema di potere politico-economico che per decenni ha dettato legge in Veneto.
Hanno indicato nomi di politici e manager e fornito informazioni su fatti e circostanze che una volta riscontrati causeranno un vero terremoto nella nostra regione.
Due settimane fa, intanto, i pm Stefano Ancillotto e Stefano Buccini hanno chiesto il processo con rito immediato per l’ex vice questore bolognese Giovanni Preziosa e l’imprenditore della sicurezza Manuele Marazzi, accusati a vario titolo di essere a libro paga di Baita per effettuare su richiesta controlli non autorizzati sulla banca dati delle forze dell’ordine su persone in affari con la “cricca” e pressing sul presidente della commissione Via regionale Silvano Vernizzi, per dare il via libera a un progetto Mantovani. I pm sono convinti di avere tutte le prove in mano per saltare l’udienza preliminare e il gup Alberto Scaramuzza ha autorizzato il processo immediato, fissandolo per il 13 gennaio.
Carlo Mion