Gazzettino – Serenissima, Astaldi e Intesa al comando
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
10
dic
2013
AUTOSTRADE – Varate una serie di fusioni a monte della A4 Holding. Comune e Provincia di Verona ai margini
SERENISSIMA – Autostrada Brescia-Padova: Intesa e Astaldi al comando
Banca Intesa e Astaldi, con lo zampino dei Tabacchi, controllano l’autostrada Brescia – Padova. E sembra impossibile una fusione con l’Autobrennero.
La notizia ormai è ufficiale e passa attraverso una complicata operazione di fusioni e conferimenti che hanno disboscato la giungla di partecipazioni indirette in scatole come Infra, Cif o Iniziative Logistiche. Da gennaio, quando arriveranno le ultime firme dei notai, la Serenissima avrà un socio di riferimento privato: la Re.consult, che controllerà il 44,9% del capitale di A4 Holding, la società di controllo della Brescia – Padova. Re.consult sarà partecipata – dopo le fusioni – al 66% da Banca Intesa, al 31,8% di Astaldi con la famiglia Tabacchi al 2,2%. Per arrivare alla maggioranza del 51,5% basta il 6,5% custodito dalla Equiter, altra società controllata interamente da Intesa.
L’operazione è completata da una robusta iniezione di capitale da parte soci che ha portato a ricapitalizzare la filiera d’asfalto per circa 100 milioni, in pratica coprendo le perdite accumulate negli anni passati da Cif e dall’imprenditore Rino Gambari, ex amministratore delegato della Serenissima e ideatore di questo mosaico di società allestito per scalare l’autostrada A4. Poi è arrivato il salvataggio di Intesa e la presa del comando per quella che è anche la banca cardine di Alitalia e ha investito nella Serenissima fin qui una cifra che secondo il settimanale Il Mondo è intorno ai 200 milioni (140 milioni sarebbe invece la fiche di Astaldi). Intesa avrebbe in carico al società a 700 euro per azione. Una valutazione che allo stato attuale dell’arte appare ottimistica. Nel settembre scorso l’offerta per il 12,6720% del capitale di A4 Holding attuata dalle Province di Bergamo, Brescia e Verona e la Camera di Commercio di Bergamo è andata deserta a un prezzo base di 391,74 euro per azione (valore 87,5 milioni).
Definita anche la governance della “nuova” Re.consult: quattro posti in cda saranno destinati ai consiglieri scelti dall’istituto guidato da Carlo Messina, tre al costruttore Astaldi e due ai padovani Tabacchi.
Per i soci pubblici, in primo luogo il Comune di Verona (il sindaco Flavio Tosi è presidente della Serenissima) e della Provincia di Vicenza (il commissario Attilio Shneck è presidente di A4 Holding), questo riassetto è uno schiaffo che rischia di tagliarli fuori dalla stanza dei bottoni e di affondare definitivamente la fusione con l’Autobrennero, progetto accarezzato da Trento per bypassare la scadenza della concessione.
M. Cr.