Gazzettino – Vongole, esposto in Procura
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
10
dic
2013
Pescatori ed allevatori di mitili chiedono anche un incontro con la Provincia
«Non si trova più nulla: tutta colpa del Mose e del Canale dei Petroli»
Esposto in Procura contro la morìa di vongole. E tutto, secondo i pescatori, per colpa dei lavori del Mose e del canale dei Petroli.
I vongolari di Chioggia hanno presentato alla Procura di Venezia un esposto sulla “sparizione” delle vongole in laguna, chiedendo anche un incontro alla Provincia di Venezia.
«Abbiamo perso tutto: lavoro, soldi e anche un futuro per le nostre famiglie» affermano disperati i pescatori e allevatori di mitili che hanno deciso di denunciare la situazione. «Nel settore – spiegano ancora i pescatori – sono coinvolti sette consorzi che danno lavoro ad oltre 100 persone, e che hanno investito in concessioni e colture oltre due milioni di euro».
«Tutto è iniziato nel 2008 quando una buona parte del pescato si è dimostrata compromessa – raccontano i pescatori che hanno manifestato ieri davanti alla sede della Provincia di Venezia, a Mestre -. Le vongole erano piatte e non tonde; si aprivano facendo pochissima pressione con un coltello. In quel momento abbiamo capito che qualcosa non andava. Una situazione che è progressivamente peggiorata, con la perdita completa della produzione nel 2012».
Secondo i produttori «il problema è nato con le opere infrastrutturali sorte negli ultimi anni per il Mose e per il canale dei Petroli: è stata modificata la corrente lagunare e questo ha portato le vongole all’anossia. Le acque si sono surriscaldate, le concessioni sono state invase da una crescita anomala di alghe e non c’era sufficiente quantità di ossigeno per lo sviluppo delle colture».
I pescatori chioggiotti sostengono di aver segnalato «più volte» il problema alla Provincia di Venezia, senza aver avuto risposte. L’esposto congiunto degli allevatori di Chioggia rappresenterebbe il primo passo per una compensazione dei danni, che potrebbe anche sfociare in una causa penale contro gli enti preposti.