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DOLO  «Lo stipendio del segretario?  I conti restano sotto controllo»

DOLO – Sulla questione del Segretario Comunale in convenzione con Chioggia, a Dolo nessuno vuole intervenire. Bocche cucite da parte di tutti. A partire dall’assessore al Bilancio, Giuseppe Pasqualetto, colui che deve far tornare i conti per non sforare il Patto di Stabilità. Per la maggioranza i costi che il comune andrebbe a sostenere non sarebbero diversi rispetto a quelli già sostenuti con la convenzione con Piove di Sacco. Un punto fermo è che Dolo non sborserà un euro in più di quanto pagato in quest’ultimo periodo, di circa un anno e mezzo. Dolo per anni ha avuto la segretario comunale a «tempo pieno» (vedi amministrazione Gaspari e parte di Gottardo), che costava oltre 100 mila euro lordi all’anno: spesa divenuta insostenibile per le casse comunali. Tanto da far optare Dolo per un servizio in convenzione. Una modalità già scelta da molti altri comuni della Riviera del Brenta. Tanto che vi sarebbero segretari comunali che «gestiscono» più di due comuni, arrivando anche a quattro. Avrebbe posto qualche riserva sull’approvazione della Convenzione con Chioggia, il fatto che il comune clodiense rientrerebbe in un ambito tabellare più elevato rispetto a Dolo. Questione sulla quale si era già entrati in precedenza. La titolarità della convenzione è infatti del comune di Chioggia, il quale farà gli stipendi e si farà restituire da Dolo (a parte le indennità) il 40 per cento ogni semestre. Ma su questo, voci di maggioranza rassicurano: «Anche se la permanenza in un comune di fascia superiore dopo un anno, fa scattare un “aumento” retributivo; Dolo continuerà a pagare a Chioggia quanto stabilito. Non un euro di più. Perché anche le spese del personale vanno tenute sotto controllo». Ciò che rimane da capire è come mai Dolo non abbia cercato una soluzione con comuni afferenti alla sua stessa fascia, così come tutti gli altri comuni della Riviera (escluso Mira), ma si sia rivolto ad un comune che dista 50 chilometri e appartenente ad una classe superiore.

Gianluigi Dal Corso

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