Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

Nuova Venezia – Treni, domenica parte la rivoluzione

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

13

dic

2013

 

l’orario cadenzato

Task force per il d-day. Corse in più per Verona, Treviso, Castelfranco e Rovigo. Da settembre lo shuttle Mestre-Padova

Ci siamo: domenica scatterà la rivoluzione del trasporto su ferro nel territorio regionale, con l’entrata in vigore dell’orario cadenzato dei treni. Ieri mattina a presentare l’orario completo, pubblicato sul sito di Trenitalia, l’amministratore delegato, Vincenzo Soprano, assieme alla responsabile regionale, Maria Giaconìa, al presidente di Sistemi Territoriali, Gian Michele Gambato, l’ingegnere Bruno Carli per la Regione. L’assessore Chisso era assente per un lutto familiare: il padre, Primo Chisso, è mancato nella notte. «Quella di domenica è una prima nazionale», ha esordito Soprano, «non si tratta di una piccola variazione, ma dell’intera riprogettazione del sistema dalle fondamenta. Avremo dei giorni duri, ma saremo tutti sul pezzo. Il cambiamento all’inizio può non essere gradito da tutti, ma nel complesso tutti ne trarranno vantaggi. Siamo sicuri che con l’impegno di ciascuno questa sfida potrà essere vinta».

Task force. Il giorno più critico – spiegano – per Trenitalia, sarà la domenica. 1.200 persone al lavoro, 200 corse in più (si passerà dalle 665 attuali a 835), orari nuovi, milioni di operazioni da far combaciare. «Crediamoci in questo orario», ha detto Carli, «non spariamo a zero il primo giorno, attendiamo la messa a punto, al nostro osservatorio tantissime persone ci hanno scritto per dire che sono soddisfatte». «Il lavoro non è perfetto ma è perfettibile», spiega Chisso, «stiamo ascoltando moltissime richieste e daremo seguito agli aggiustamenti». «Domenica sono state allertate le officine», precisa Giaconìa, «abbiamo predisposto degli autobus sostitutivi se ce ne fosse bisogno, il cambio orario è complicato: ci sono pulizie, manutenzioni, migliaia di appuntamenti da far coincidere». Domenica dovrà essere messa a punto la macchina da Trenitalia e Ferrovie, lunedì la prova del fuoco passerà ai pendolari. «Vogliamo che l’utente sia soddisfatto», ribadisce Soprano, «ma un sistema che accontenta tutti non c’è, noi facciamo i conti con le risorse. Per domenica abbiamo rinforzato i presidi informativi, consigliamo a tutti di connettersi sul sito, scaricare gli orari, guardare le applicazioni dallo smartphone».

Novità. La vera rivoluzione riguarda alcune linee. E precisamente: la linea Venezia-Verona sarà collegata da 14 coppie di treni regionali veloci, 28 corse tra andata e ritorno anziché le quattro attuali e ci si impiegherà un’ora e 28 minuti anziché un’ ora e 37.

La direttrice Venezia-Conegliano con il proseguimento verso Sacile, sarà collegata da 13 coppie di treni, 26 corse, Treviso-Castelfranco-Padova, altre 26 corse, infine Venezia- Rovigo-Ferrara, 28 corse, ossia 14 coppie con un treno per Rovigo nuovo dopo le 21. A settembre del prossimo anno, entrerà i funzione anche una navetta shuttle diretta Mestre-Padova. Binari.

Ieri mattina nel capannone di via Parco Ferroviario a Marghera, i vertici di Trenitalia, Sistemi Territoriali e della Regione, hanno inaugurato i tre nuovi binari, lunghi 110 metri, che serviranno per le riparazioni e la manutenzione dei convogli. I binari sono completi di carrelli per le ispezioni e il rodaggio, le gru e quanto serve per lavorare sui convogli, in modo flessibile ed efficace. Davanti al personale riunito, compreso il più giovane operaio della squadra Federico Brun, 22 anni, che ha tagliato il nastro, hanno fatto l’ingresso due mezzi: un treno Flirt, di quelli che inizieranno a circolare domenica sulla tratta metropolitana e un treno Taf, ad alta frequentazione. Nell’impianto le maestranze di Trenitalia effettueranno la manutenzione di 20 convogli Taf di proprietà di Trenitalia e di 20 complessi Etr Flirt acquistati dalla Regione e concessi in comodato. L’intervento è stato effettuato con un costo di 2 milioni di euro, in tutto 8 milioni di euro è costata la specializzazione dei tre siti manutentivi della direzione regionale veneto di Trenitalia, dislocati in modo baricentrico rispetto all’esercizio: Verona Porta Nuova per il trasporto veloce e i Vivalto, Padova e Mestre per il trasporto metropolitano e Treviso per i veicoli Diesel.

Marta Artico

link articolo

 

Tutte le novità scaricabili dal sito di Trenitalia

«Si cambia per migliorare, più velovità e frequenza». È questo lo slogan di Trenitalia, che compare sul sito della società, dove è possibile cliccare per conoscere e scaricarsi i Pdf di tutti i nuovi orari cadenzati. Sul sito ci sono anche gli orari dei desk informativi. «Per maggiori informazioni», si legge, «è possibile contattare la Regione chiamando al telefono il numero verde gratuito 800.042.822 oppure via e-mail all’indirizzo nuovorariocadenzato@venetotreni.it.

 

incontro in Regione

«Ripristinare le corse notturne»

Il sovrintendente del Teatro La Fenice: «Come avviene a Londra» 

Orario cadenzato e più collegamenti con Padova. Ma dopo le 23 il capoluogo rimane isolato dal resto del mondo

«Ripristinare le corse notturne tra Venezia e il resto del mondo, collegando il centro alla periferia, come avviene a Londa». Il sovrintendente del Teatro La Fenice di Venezia, Cristiano Chiarot, ha incontrato mercoledì, assieme al presidente del Teatro Stabile del Veneto, Angelo Tabaro, l’assessore regionale alla Mobilità, Renato Chisso. Motivo? «Perorare la causa del ripristino delle linee ferroviarie notturne tra Venezia e il resto del mondo». «Molti nostri lavoratori» ha spiegato «vivono nel trevigiano e nel padovano e l’aver soppresso i treni dopo le 23 e per loro un grave dramma, oltre a rischiare di avere effetti pericolosi per i lavoratori e il pubblico». E ancora: «Stiamo faticosamente lavorando per far arrivare spettatori anche dall’entroterra, visto che è più facile portarli qui da Dusseldorf o da Parigi piuttosto che da Spinea o da Padova». Chiarot ha fatto sapere che Chisso ha capito il problema, dando la sua massima disponibilità ad organizzare corriere notturne da piazzale Roma, destinate ai lavoratori. Che ricordiamo, hanno consegnato una lettera con parecchie sottoscrizioni, proprio all’assessore alla Mobilità. «La nostra richiesta», ha proseguito», «è stata però quella di pensare al ripristino della corsa delle 23.05, che sarebbe essenziale, visto che i nostri spettacoli iniziano alle 19 per concludersi alle 22 o alle 22.15». «Spero», chiosa, «che venga capito che la città, per essere collegata con il resto del mondo, ha bisogno di strutture che uniscano il centro alla periferia, come avviene a Parigi o a Londra. Il sindaco Orsoni è d’accordo con noi: se si farà la città metropolitana i servizi dovranno essere adeguati a questa nuova entità».

(m.a.)

 

Convogli in ritardo per un guasto a Vicenza

Disagi ieri pomeriggio. L’ingegner Menna: «Dal sindaco Conte abbiamo ricevuto proposte irrealizzabili»

Nel giorno dedicato al nuovo orario cadenzato che dovrebbe migliorare gli spostamenti, ci sono state parecchie difficoltà per i viaggiatori. Guasti. Attorno alle 15 di ieri si è verificato un guasto alla linea di alimentazione elettrica dei treni, tra le stazioni di Grisignano e Vicenza, sul binario in direzione Milano. Ciò ha comportato notevoli rallentamenti, mentre durante la riparazione, i treni hanno percorso in senso alternato il binario in direzione Venezia. Il risultato sono 8 Frecciabianca e 2 Intercity che hanno registrato ritardi tra i 25 e i 90 minuti, 10 regionali con ritardi tra i 30 e i 90 minuti, 5 regionali cancellati. Venezia-Trieste. L’artefice della complessa architettura del nuovo orario cadenzato, è l’ingegnere veronese, Domenico Menna, che da dal 2011 lavora alla rivoluzione delle corse. È proprio lui a rispondere alle lamentele dei pendolari di Quarto d’Altino e del Veneto Orientale, che utilizzano la linea Venezia-Portogruaro, che anche ieri non hanno mancato di segnalare sui social network, il disagio per la mancanza dei treni di ritorno della sera, sostituiti da autobus, così come dei treni del mattino e del fine settimana. «Dove esiste il servizio sostitutivo mediante i pullman di Trenitalia», spiega, «è perché la frequentazione è bassa. Un treno in un’ora diurna costa 20 euro a chilometro, con 10-15 persone, è meglio un autobus, visto che a pagare è la collettività. La notte, egualmente, ci sono delle maggiorazioni così come nei festivi e il costo lievita anche del 30 per cento in più, sfiorando i 25 euro a chilometro, mentre in pullman il prezzo è di 4,30 euro a chilometro». Precisa: «Certo, se inizieranno ad esserci frequentazioni tali da giustificare due, tre autobus, allora inseriremo dei treni, in ogni caso durante l’anno effettueremo dei monitoraggi, che eseguiamo costantemente». Chiarisce: «Poi ci sono i servizi sostitutivi che vengono messi in campo per via della fascia oraria in cui ci sono le manutenzioni e quelli dei giorni festivi. Anche in questo frangente, si deve ricordare che nei festivi c’è meno gente e meno domanda e che nonostante ciò, siamo stati finora l’unica regione che aveva una produzione festiva simile a quella feriale». Un passaggio anche sulla protesta dei comuni, in special modo quella del sindaco di Quarto d’Altino, Silvia Conte: «È venuta assieme ai rappresentanti di Ferrovie a Nordest, con un progetto irrealizzabile. Una proposta possibile solo nel caso in cui vengano eseguiti i lavori in corso nel nodo di Mestre da parte di Rfi per avere il terzo canale verso Santa Lucia, che sarà pronto tra qualche anno. Tra l’altro il loro progetto, non aveva l’appoggio neanche dei sindaci di tutto il Veneto Orientale, perché privilegiava l’asse Mestre-Quarto a scapito di quello che prosegue da Quarto per Portogruaro». Menna ha precisato che i lavori in corso d’opera da parte di Rfi (con 40 milioni di euro del Cipe) sul Ponte della Libertà e che riguardano anche opere edili, consentiranno di avere il terzo canale libero per portare i treni che fermano a Mestre fino a Venezia, aumentando la frequenza e diminuendo i tempi di attesa. «Altre modifiche che verranno messe in campo, saranno possibili dopo il 23 dicembre, quando Rfi riaprirà i sistemi e dovranno essere calibrate tenendo conto del personale, dei turni, del materiale rotabile a disposizione». Da domenica, Venezia sarà collegata a Vienna da un treno giornaliero voluto da Ferrovie Austriache.

(m.a)

 

Treni, per i pendolari 14 convogli veloci

Per la prima volta istituita la linea diretta Padova-Camposampiero-Castelfranco-Paese. Per Venezia ultima corsa alle 22.35

L’«ora X» sta per arrivare. Domenica 15 dicembre prende il via il nuovo orario annuale di Trenitalia, che durerà un anno, compresi i tradizionali aggiustamenti estivi che ci saranno a partire dal primo giugno. Sulla lunga percorrenza non cambia praticamente niente. Le stesse di oggi le Frecce Bianche per Milano/Torino e le Frecce Argento per Bologna/Firenze/Roma, ma con una nuova Freccia, proveniente dalla capitale che proseguirà, dopo Mestre, per Trieste. L’orario dei treni regionali, invece, subirà una rivoluzione. Tutti i locali, sia i veloci sia quelli lenti (ossia che fermano in tutte le stazioni), partiranno e passeranno alla stessa ora ed allo stesso minuto. Come hanno annunciato ieri, a Mestre, l’ad di Trenitalia, Vincenzo Soprano e la dirigente della divisione regionale di Fs, Maria Giaconia, con i funzionari della Regione, Gian Michele Gambato e Bruno Carli, da lunedì prossimo, primo giorno feriale, i treni regionali che saranno in circolazione non saranno più 600, ma 800 al giorno. E in più tanti convogli, tra cui i nuovi Stadler svizzeri, saranno più veloci e più capienti. Numerose le novità che riguardano sia Padova e sia le stazioni della Bassa e dell’Alta. Sull’asse Venezia-Padova-Vicenza-Verona ci saranno 14 coppie di treni veloci. Ossia 14 all’andata e 14 al ritorno. Da Padova a Venezia ci si impiegherà solo 27 minuti, mentre per raggiungere la città di Giulietta e Romeo si dovrà restare in carrozza non più un’ora e venti minuti, ma solo ’58.

Per la prima volta, poi, nasce la nuova linea diretta Padova-Camposampiero–Castelfranco-Paese con 13 coppie al giorno. Tempo di percorrenza un’ora circa, ma senza la necessità di trasbordare treno a Mestre. Un’altra novità riguarda la Mantova-Legnago-Este- Padova. Eccetto i primi tre regionali del mattino in arrivo nella città del Santo, ogni volta che un utente Fs dovrà andare verso Legnago o viceversa, dovrà trasbordare treno a Monselice ed attendere i regionali veloci e quelli lenti, che circolano tra Venezia, Padova, Rovigo, Ferrara e Bologna, che, però, in genere, sono sempre affollati. Per gli utenti che vanno a Venezia spesso o per motivi di lavoro o turistici, l’ultimo regionale da Venezia Santa Lucia per Padova parte alle 22.35. Una scelta infelice che ha anche causato la protesta dei musicisti della Fenice, che abitano a Padova. A proposito della partenza dell’orario cadenzato con i nuovi treni in arrivo dalla Svizzera, ieri, il consigliere regionale dell’Idv, Antonino Pipitone, ha innescato una polemica: «I 24 treni nuovi costeranno, alla fine, 254 milioni. Perché, invece, l’assessore regionale, Renato Chisso, non ha messo nel conto anche i 3 milioni e 370.000 euro come spese di consulenza esterna, che, a quanto pare, almeno in parte, sarebbero andati ad una società padovana?». Ma i disagi per gli utenti continuano. Anche ieri hanno trascorso una serata di passione per un guasto elettrico sulla linea per Verona. Il locale per Venezia delle 17 portava 95 minuti di ritardo, mentre quello per Belluno delle 18.13 era annunciato con un ritardo di ’50. Stessa musica per il treno per Treviso, Motta di Livenza, delle 17.25, con un ritardo di ’80.

Felice Paduano

 

Più cari biglietti e abbonamenti ferroviari Ecco gli aumenti dal mese di gennaio

Come anticipato dal nostro giornale, i nuovi aumenti che scatteranno a partire dal primo gennaio sono diventati ufficiali con la consegna delle tabelle su base chilometrica fatte pervenire ai rivenditori. In pratica si tratta del tradizionale adeguamento tariffario in base ai dati Istat. In genere i biglietti crescono di cinque e dieci centesimi, mentre gli abbonamenti mensili, in media di un euro e, in alcuni casi, anche meno. Alcuni esempi. Per andare da Padova a Venezia Santa Lucia, oppure a Vicenza oppure ancora a Castelfranco, il biglietto singolo non costerà più 3.55, ma 3.60. Per le stazioni, invece, comprese tra 40 e 50 km non più 4.15, ma 4.20. È il caso del Padova-Bassano del Grappa oppure del Padova-Treviso, via Mestre. Leggermente più salati anche gli abbonamenti. Il mensile Padova-Venezia sale da 53.80 a 54.60, mentre il Treviso-Venezia da 46.10 a 46.80.

(f.pad.)

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui