Corriere delle Alpi – Orario cadenzato, oggi le prime corse
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15
dic
2013
TRENI»LA RIVOLUZIONE
Battesimo per il nuovo sistema, spariscono i diretti da e per Venezia e a Conegliano la sosta sarà di almeno 20 minuti
BELLUNO – La “rivoluzione” ha inizio. È entrato in vigore oggi il tanto discusso (a Belluno più che altrove) riordino degli orari dei treni, meglio conosciuto come “Orario cadenzato”. Un riassetto drastico, che tra le novità più rilevanti ha portato alla pressochè totale soppressione dei “diretti” verso Venezia, con unico superstite quello in partenza alle 18.36 dal capoluogo regionale: insomma, è stato salvato il Venezia-Belluno, non il Belluno-Venezia. Praticamente “illesa”, invece, la tratta da e per Padova.
A inaugurare la nuova era (con orari festivi), tuttavia, saranno due “rotture di carico”, visto che il nuovo sistema prevede la partenza alle 6.16 di due convogli: quello diretto a Venezia-Mestre e quello diretto a Padova. Il primo sbarcherà i suoi passeggeri a Conegliano alle 7.18, 22 minuti dopo la partenza per la laguna, dove la meta sarà raggiunta alle 8.32 (dopo 2 ore e 16 minuti), mentre il secondo “scalerà” a Conegliano sempre alle 7.18, ma ripartirà alle 7.55, per arrivare nella città di Sant’Antonio alle 9.01 (dopo 2 ore e 45 minuti).
Domenica scorsa, tabelle orarie alla mano, con il diretto si poteva partire da Belluno alle 6.02 e arrivare a Venezia-Mestre alle 7.52, con un tempo di percorrenza di un’ora e 50 minuti, ma è anche vero che partendo alle 5.22 (il primo treno disponibile domenica scorsa) si faceva ugualmente scalo e si impiegavano due ore e 51 minuti.
Per Padova, invece, domenica scorsa si impiegava da un’ora e 56 a 2 ore e 16 minuti (tutti diretti).
Orari feriali. Linea Belluno – Padova. Il primo treno parte alle 4.48 e l’ultimo alle 19.48. C’è una corsa ogni ora con partenza al minuto 48. Tempo di percorrenza 2.13 minuti.
Linea Padova – Belluno. Il primo treno parte alle 5.29 e l’ultimo alle 21.29. C’è una corsa ogni ora al minuto 29. Non ci sono le corse delle 8.29 e delle 10.29. Alla sera non ci sarà più la corsa delle 22.46.
Linea Belluno – Conegliano. Il primo treno parte alle 5.16 e l’ultimo alle 19.16: una corsa ogni ora al minuto 16, non ci sono le corse delle 9.16 e delle 11.16. Da Conegliano parte un treno ogni ora per Venezia, con una attesa per i bellunesi di 20-30 minuti.
Linea Conegliano – Belluno. Il primo treno parte alle 6.41 e l’ultimo alle 20.41: c’è una corsa ogni ora al minuto 41. Saltano le corse delle 10.41 e 11.41
Linea Belluno – Calalzo. Il primo treno parte alle 7.45 e l’ultimo alle 20.45. C’è una corsa ogni 45 minuti. Non ci sono le corse delle 10.45, 11.45 e 12.45.
Orari festivi. Linea Belluno – Padova. Il primo treno parte alle 7.48 e l’ultimo alle 18.48.
Linea Belluno – Conegliano. Il primo treno parte alle 6.16 e l’ultimo alle 19.16. Saltano quattro corse rispetto all’orario feriale.
I treni per Padova non fermeranno più nelle stazioni di San Giorgio delle Pertiche, Campodarsego e Vigodarzere. Il primo treno da Belluno a Padova è anticipato di 18 minuti rispetto a prima, ma a Padova non c’è nessuna coincidenza con Roma. I tempi di percorrenza media da Belluno a Roma, stando a quanto riferito nei giorni scorsi dai sindacati, passano da 5.19 ore a 6.22 ore.
Marco Ceci
I MINUETTI
Sono costati 3,5 milioni l’uno porteranno 350 passeggeri
BELLUNO – Si chiama Minuetto, ha una capacità di carico di 150 posti a sedere più 200 in piedi (350 passeggeri in tutto) e può raggiungere i 130 chilometri orari, anche se sulle linee bellunesi non supererà i 100, per ragioni di sicurezza imposte dalla struttura ferroviaria stessa. Non sono propriamente l’ultimo parto della tecnologia ferroviaria italiana (la produzione dei modelli in questione è iniziata nei primi anni 2000), ma i 4 nuovi treni che da oggi saranno in servizio sulla Belluno-Conegliano bastano e avanzano per garantire una svolta epocale del parco mezzi in dotazione al Bellunese.
«Ce ne saranno altri due di riserva, pronti all’evenienza», ha precisato l’ingegner Maria Giaconia, direttrice di Trenitalia per il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, «e il loro costo è di circa 3 milioni e mezzo di euro. Saranno dedicati in esclusiva a questa linea, sono mezzi moderni, con tecnologia all’avanguardia, rispondenti ai parametri europei, più comodi e con minori emissioni. Con l’entrata in vigore dell’orario cadenzato, poi, si risparmieranno ogni giorno 5 mila chilometri di Diesel in regione».
Ma i quattro Minuetti sono solo l’inizio di un percorso. Non solo di aggiornamento per il parco mezzi in dotazione al bellunese.
«Nei prossimi mesi saranno sostituiti gradualmente anche i mezzi sulla linea Belluno-Montebelluna-Padova e nel giro di 2-3 contiamo di ammodernare l’intera flotta regionale. Il sistema? Non è rigido, monitoreremo le criticità, si può sempre cambiare, ma su scala macro: il sistema è calibrato anche su snodi come quello di Milano, bisogna tener conto delle esigenze di tutti».
Relativamente alla velocità d’esercizio, invece, Giaconia precisa: «La velocità media dei treni in Veneto è di 58 chilometri orari, sulla Belluno-Conegliano è di 55: sono mezzi ottimali per sfruttare al meglio le potenzialità e le caratteristiche della rete ferroviaria esistente, ovvero della media distanza».
(ma.ce.)
Bond: «Ora va calibrata la gomma»
Il consigliere regionale chiede che i due sistemi di trasporto siano subito integrati
BELLUNO «L’arrivo di questi treni nel Bellunese è il frutto di un lungo lavoro. Non sono treni nuovi, sia chiaro, ma sono di ultima generazione, in perfette condizioni e garantiranno un salto nel futuro rispetto al parco mezzi precedente. Ma la partita non finisce qui». È stato chiaro il consigliere regionale Dario Bond, ieri presente al battesimo dei 4 neoacquisti delle ferrovie bellunesi in rappresentanza della Regione, che ha ricordato anche come «l’orario cadenzato dovrà essere monitorato in ogni sua fase, anche per questo ho attivato una casella di posta elettronica (treni@dariobond.it) per avere un dialogo serrato con i pendolari. Le segnalazioni saranno raccolte in maniera organica in un dossier periodico che consegnerò all’assessore Chisso e alle strutture regionali». Ma cosa manca oggi? La seconda fase, appunto, che secondo Bond «deve promuovere un coordinamento puntuale e funzionale tra autobus e treno. È basilare l’integrazione gomma-rotaia e quindi l’integrazione con i servizi della Dolomitibus. Per questo vanno rivisti gli orari: treno e autobus non dovranno sovrapporsi. Continuerò a vigilare sulle tratte bellunesi e dell’Alto Veneto. Da anni mi occupo di treni e so quali sono i disagi quotidiani, dai treni-carri bestiame ai ritardi. Sono convinto comunque che ogni miglioramento passi attraverso il dialogo e il confronto con i tecnici e le strutture regionali, al di là del facile allarmismo. L’ammodernamento dei mezzi è un primo passo concreto verso una valorizzazione della nostra ferrovia».
(ma.ce.)