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Cento manifestanti con trenta trattori si sono piazzati a ridosso della Romea «Un’opera che ci ruberà ancora terreno, la prossima volta blocchiamo la strada»

CAMPAGNA LUPIA «No al consumo di suolo, non vogliamo che il passaggio della Romea Commerciale sottragga ancora terremo all’agricoltura».

Erano un centinaio ieri mattina, a Lugo, con una trentina di trattori, gli agricoltori della Confederazione Italiana Agricoltori. Gli agricoltori si sono piazzati a ridosso della statale 309 sulla strada arginale del Novissimo e hanno fatto capire che questo contro la Romea Commerciale è solo l’inizio di una serie di proteste se l’opera verrà portata avanti da Anas, Governo e Regione. Per gli agricoltori si tratta di un’opera inutile visto che, di fatto, il traffico, dal 2007 ad ora, a causa della crisi è diminuito del 30%. Con il via libera al progetto preliminare da parte del Cipe, infatti, si punta ad un nuovo corridoio autostradale (396 chilometri) nord-sud in grado di collegare Mestre a Orte. Un’opera da 9,8 miliardi che sarà realizzata interamente in project financing. Il promotore è la Gefip Holding del gruppo Bonsignore, proposta riconosciuta di pubblico interesse nel 2003 e poi modificata. Il nuovo preliminare aggiornato, con relativo piano finanziario, dovrà andare in gara, con la possibilità per altri soggetti privati di aggiudicarsi la concessione (49 anni), migliorando le condizioni a base d’asta. Dopo l’approvazione della Corte dei conti, ci sarà un bando internazionale pubblico entro aprile 2014 e, nel primo trimestre 2015 dovrà essere posta la prima pietra.

Sono gli stessi agricoltori che si ieri a Lugo hanno spiegato i motivi della protesta. «Non capisco», spiega Paolo Rampado, uno dei manifestanti «l’utilità di questa opera. Siamo sicuri che servirà a rilanciare l’economia? Mah, non ne sono così sicuro. I paesi della Riviera e i campi verranno attraversati da questa opera davvero impattante su terreni in cui prima asfalto e cemento non c’erano».

La pensa così anche Stefano Cazzin, agricoltore di Mira, che fin da subito ha apprezzato la scelta della Cia di contrastare la realizzazione di questa strada. «Questa strada serve? Lo sanno tutti ed è stati dimostrato che il traffico negli ultimi cinque anni è diminuito sul tratto veneziano dal 30 al 50% anche nelle ore di punta. Questi trattori adesso restano qui, ma se non ci desserero garanzie la prossima volta li porteremmo sulla Romea».

Per Antonio Damo, allevatore e agricoltore, questa nuova opera porterà anche nuovo inquinamento. «Portando più camion e più auto», chiosa, «i nostri territori si riempiranno di smog».

Alcuni pensano che, per potenziare l’attuale Romea, non serva farne una nuova . «Basterebbe», dicono Roberto Della Regina e Gianni Muraro, «raddoppiare la carreggiata sul lato laguna». Una proposta che è già stata avanzata dal sindaco, Fabio Livieri.Va capito poi l’ultimo tratto del tracciato».

Il dubbio fra gli agricoltori infatti è : la Romea si fermerà prima di Lova, a Codevigo? Si fermerà a Cavarzere o si innesterà a Villabona e Roncoduro?

Alessandro Abbadir

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Il presidente Quaggio rilancia «Subito risposte» 

CAMPAGNA LUPIA. «Questa è solo la prima delle proteste sulla Romea. Non abbiamo immediatamente bloccato la statale perché alzare il livello dello scontro non è nelle nostre corde, ma siamo pronti ad agire se non avremo risposte in tempi rapidi dagli enti interessati».

A spiegarlo è Paolo Quaggio, presidente della Cia di Venezia. Ieri la protesta alla fine si è trasformata in una specie di festa con un banchetto di ristoro offerto a tutti i partecipanti.

«Abbiamo avuto», spiega Quaggio, « la solidarietà di tanti sindaci della Riviera, che si trovano sulla nostre posizioni e difendono il territorio dalla continua cementificazione» .

A dar manforte agli agricoltori c’era anche Mattia Donadel, presidente del comitato Opzione Zero che, la scorsa settimana, ha organizzato una corsa ciclistica da Mestre a Orte per denunciare lo scempio della Romea Commerciale. Sul ponte di Lugo c’erano anche gli striscioni del comitato .

«Sono qui a portare la solidarietà di Opzione Zero», ha detto Donadel, «alla protesta degli agricoltori. Tutte le forze sane e produttive della Riviera rigettano questo mostro voluto dalla Regione, mai contrastato seriamente dal centrosinistra».

(a.ab.)

 

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