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Gazzettino – Venezia. Le grandi navi e gli enormi rischi.

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3

gen

2014

A proposito di…

Con un inutile tempismo e l’intelligenza che può esser scambiata per ignoranza, i nostri governanti hanno stabilito che dal novembre 2014 le Grandi Navi non passeranno più per il bacino di S. Marco. Tutte le altre, fino alle 96mila tonnellate di stazza, quelle sì, anche dopo tale data. Ma perché 96mila e non 90mila, 85mila, 77mila o altra cifra? Sento gran puzza di indetraibile bruciato.

Ma in questi 12 mesi gli enormi rischi come saranno coperti? E dopo? Hanno dirottato su Fusina i Traghetti, è vero, ma è solo fumo. Perché sono sotto le 40mila tonnellate e fanno, sì e no, 8 entrate al mese. Ma al popolo degli elettori bisogna far credere nella bontà ed equità dei loro provvedimenti. Ma come sono coperti i rischi dell’enorme traffico ancora consentito? La nostra Amministrazione Comunale che non ha voce, né competenza sull’uso del bacino lagunare, ha però il dovere, e il potere, di garantirne l’incolumità. Nonché quella dei suoi cittadini. Stabilisca allora il costo di un possibile danno, da quello più lieve di un semplice ribaltamento con la difficoltà di raddrizzare il natante da un fondale melmoso e senza un rigido punto d’appoggio, a quello gravissimo di una deviazione della rotta di sicurezza. E pretenda un’adeguata copertura assicurativa a carico, e in solido, tra tutte le Compagnie interessate. Ritengo sia più che giusto un aggravio per cui vuol sfruttare, a beneficio di pochi, la nostra unica e delicata città mettendone a repentaglio l’incolumità. Alla Commissione che stabilirà l’entità dell’ipotetico danno da coprire dovrà far parte certamente il Sopraintendente ai Monumenti che così verrà distolto dalla Porta della Torre di Mestre che sino ad ora ha assorbito i suoi pensieri, per occuparsi di un problema che non conosceva. E così anche quello sconosciuto avvocato diventato arbitro dei destini di Venezia. Non credo di essere il solo a sentire un’intollerabile odor di bruciato anche questa volta. Che venga recepita la semplice idea di farsi garantire, con un costo assicurativo, questo sì detraibile, i rischi cui è sottoposta la nostra città?

Aurelio Foscari – Venezia

 

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