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Nuova Venezia – Cav: prove tecniche di sconti autostradali

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8

gen

2014

 

SALASSO PEDAGGI »DOPO L’INTERVENTO DI LUPI
La concessionaria sta simulando gli effetti di riduzioni dal 10 al 40%.

Sul web oltre 2 mila adesioni alla nostra campagna

VENEZIA – Qualcosa si muove sul fronte dei rincari dei pedaggi autostradali. L’intervista di Maurizio Lupi al nostro giornale, dove il ministro dei Trasporti esprime la volontà di compensare gli aumenti tariffari con abbonamenti scontati a pendolari e autotrasportatori, ha impresso un’accelerazione agli eventi mentre sul nostro sito le adesioni alla campagna anti-stangata hanno superato quota 2 mila.

Gli uffici di Cav, la concessionaria nell’occhio del ciclone per l’impennata da 0,80 a 2,80 euro nella tratta Padova-Mirano/Dolo cui fanno riscontro gli analoghi salassi sull’A27 e sulla Padova-Rovigo, hanno iniziato la simulazioni degli sconti, ipotizzando un ventaglio di opzioni – dal 10 al 40% – per valutarne gli effetti in termini di minori introiti ed equilibri di bilancio:

«Condivido le parole di Lupi, soprattutto laddove sottolinea la necessità di rivedere l’intero sistema delle concessioni autostradali adeguandolo ai nuovi volumi di traffico», commenta il presidente Tiziano Bembo «da parte nostra abbiamo garantito in partenza una riduzione del 40% ai residenti di Dolo, Mirano, Pianiga, Mira, Spinea e vogliamo rispondere concretamente alle esigenze di pendolari e autotrasportatori ma anche di artigiani e piccoli commercianti, spesso trascurati».

Pesa il debito del Passante da ripianare (425 milioni saldati, 650 pendenti) ma la circolazione – e i conseguenti incassi – non sembra scoraggiata dagli aumenti: nei primi sei giorni dell’anno il flusso tra Padova est al casello di Mestre segna +2% sul 2013.

Numerosi gli interventi politici. «Il rincaro dei pedaggi in Veneto è destinato a penalizzare l’utenza compromettendo anche quei timidi segnali di ripresa della produttività e dell’economia regionale che si stanno intravvedendo», afferma il vicepresidente del gruppo del Pd alla Camera, Andrea Martella, autore di un’interrogazione a Lupi: «Guardiamo con favore la volontà del ministro di intervenire per abbattere i costi attraverso abbonamenti mirati e la convocazione di un tavolo di confronto con le società autostradali. Ma i tempi di intervento devono essere rapidi: per questo auspico da parte del ministro chiarimenti e decisioni tempestive».

«Finora c’è stato l’amaro ping pong tra politici ed amministratori, ma il vero caos lo vedremo a febbraio», fa eco il capogruppo veneto dell’Idv Antonino Pipitone «quando i pendolari, gli agenti di commercio e le aziende di trasporto controlleranno l’estratto conto del Telepass scoprendo così la reale entità del salasso, la protesta salirà di tono e il traffico si riverserà sulle statali. Invece dei “tornellisti”, avremo i forconi del casello».

Quasi un annuncio della protesta della Lega che sabato – accogliendo l’appello del segretario Salvini – manifesterà all’ingresso delle autostrade: «Rincari solo al Nord mentre nelle autostrade del Sud si gira a sbafo, è l’ennesima rapina, il nostro popolo dice basta»; «Con tutte le tasse che paghiamo a Roma, avremmo il diritto di viaggiare gratis», fa eco il governatore Luca Zaia. In Consiglio regionale, infine, oggi Bruno Pigozzo (Pd) e Dario Bond (Pdl-Ncd) chiederanno una riunione straordinaria della commissione trasporti con l’audizione di tutti i presidenti delle concessionarie venete.

Filippo Tosatto

link articolo

 

LE NUOVE TARIFFE ALLA PROVA

Vetrego senza colonne ma timori per il traffico

MIRANO – Il “tornello”? Deserto. Al primo banco di prova, al rientro dalle ferie, la rotonda del casello di Vetrego ha tante auto quante si registrano nei giorni di festa. Alle 8 di ieri mattina, orario di punta, non si è ripetuto quello che è stato la norma negli ultimi anni: code chilometriche, rotonda congestionata, tempi di attesa eterni per entrare in autostrada e di conseguenza residenti prigionieri in casa loro e smog alle stelle. Oggi tutto questo non c’è più. Sarà anche presto per fare un bilancio e cantare vittoria, ma di sicuro chi si aspettava di mettersi in coda come tutte le altre mattine, si è trovato invece ad arrivare al lavoro in anticipo. I pendolari della Padova-Mestre insomma lo hanno già capito, qualcuno l’ha provato sulla propria pelle nei giorni scorsi: percorrere l’autostrada dal casello di Dolo-Mirano a Padova è davvero un salasso. Uscire e rientrare per poi riprendere gratuitamente il tratto autostradale verso Villabona non conviene più. Tanto si paga lo stesso. A Mirano, in località Vetrego, protestavano da anni per il “tornello”, quella cattiva abitudine dei pendolari (ma pur sempre legale) di uscire al casello miranese, fare un giro di rotatoria e rientrare per sfruttare la liberalizzazione dell’ultimo tratto. Fra i residenti l’impressione è che sia solo la quiete prima della tempesta è diffusa: il timore che tutto il traffico di via Vetrego e via Porara verso il casello si sposterà sulla viabilità ordinaria è quasi una certezza.

Ieri le polizie locali dei comuni del Miranese, soprattutto Mirano e Santa Maria di Sala, non hanno riscontrato un aumento particolare del traffico rispetto agli ultimi giorni del vecchio anno (con le vecchie tariffe). Stesso riscontro anche in Riviera del Brenta. Dove sono finiti i pendolari in auto?

Filippo De Gaspari

 

pedaggi – Ci vuole il bollino autostradale

Ecco siamo alle solite, si sono accorti che le nostre autostrade sono costose. Lo si dice da anni, si fanno i paragoni con altri Paesi europei, delegazioni vanno a verificare all’estero (a spese nostre) la gestione dei servizi al cittadino, nei dibattiti si citano ad esempio altri paesi ma poi nulla si fa per imitarli… Potrei continuare. Oggi le solite lagnanze come per l’aumento della benzina nei periodi di vacanza, per le code chilometriche ai caselli ecc. Ma il vero problema è che le varie società pensano solo ai profitti ricavati da un territorio che è di tutti e dato in concessione senza grosse prescrizioni da rispettare. I CdA delle società si dividono soldi a palate e noi paghiamo. Facciamo degli esempio. In quasi tutta Europa vige il sistema del bollino autostradale. In Germania il turista paga solo per attraversare la Baviera (il tedesco paga ma si scarica la spesa dal costo del Bollo auto). Nella vicina Austria per 10 giorni si paga circa 9 Euro; in Ungheria, Repubblica ceca, Slovacchia, Romania si pagano circa 10 Euro per 10 Giorni. In Slovenia si paga 15 euro per 10 giorni.. Ecc. Col bollino non si fanno code evitando l’inquinamento e non ci sono intasamenti eppure anche in questi Paesi si lavora nelle autostrade. Basta vedere la vicina Austria. Da noi No. Contano più gli interessi delle concessionarie che quelli della collettività. Quando la Slovenia istituì il bollino autostradale molti italiani protestarono perché hanno pensato al loro particolare e momentaneo (vacanze in Istria) interesse. Mi piacerebbe sapere cosa dicono oggi dell’aumento autostradale italiano. Ecco il nostro problema: quello di fare gli interessi dei gruppi economici e politici. Proviamo a copiare dagli altri e vedremo che qualche problema si risolverebbe, almeno proviamo a cominciare sapendo che l’interesse collettivo viene prima di quello privato.

Danilo Rosan Venezia

 

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