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TRASPORTI – I leader di Movimento Consumatori e Adico attaccano dopo gli ultimi aumenti

«Gli errori Actv pagati dai cittadini»

E su Facebook si scatena la protesta del gruppo “Sciopero dell’abbonamento”

L’attacco è diretto. E detto senza alcuna remora. Sembra quasi musica per le orecchie di chi, di certo, non stravede per Actv. Già. «Poco possiamo fare sulle delibere che certificano l’aumento, ma non possiamo che contestare le decisioni dell’azienda. Actv, e non è la prima volta, continua a far pagare i propri errori di programmazione e di gestione dei servizi ai cittadini. É ora di dire basta. E Orsoni, che di fatto ha aumentato le tariffe, senza cambiare nulla, decida una volta per tutte: trasformi Actv in un’azienda privata». Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento Consumatori non si tira indietro. Il recente annuncio di nuovi aumenti nel settore trasporti per studenti e abbonati deciso da Comune e Actv lo hanno fatto saltare sulla sedia.
«Il problema – avverte Miozzi – è un altro ed è tutto legato al carattere pubblico di un’azienda come Actv. Di fronte ai numerosi errori compiuti nel tempo dai dirigenti, nulla è mai cambiato. É stato detto da autorevoli esponenti che non vi era evasione, e poi abbiamo scoperto, senza troppa meraviglia che così non era; abbiamo vissuto sulla nostra pelle i disservizi e i disagi della tessera Imob e nonostante questo, l’azienda ha proseguito imperterrita senza tener conto delle richieste dei veneziani; vi è stata un’altalena di linee, modificate e poi ricambiate nel settore navigazione, creando una confusione indescrivibile e nessuno ha ammesso alcuna responsabilità. Se Actv fosse stata un’azienda privata i dirigenti e gli amministratori che hanno compiuto gli errori, sarebbero già finiti a casa».
Miozzi lancia anche un appello al sindaco Giorgio Orsoni: «Sarebbe ora e tempo – dice il leader del Movimento Consumatori – che il sindaco decidesse una volta per tutte di mettere il servizio di trasporto pubblico a gara, scegliendo sul mercato l’azienda privata in grado di dare le massime garanzie del servizio». Contesta le decisioni anche Sebastiano Costalonga: «Quello che è più grave – attacca – è che nessuno sapeva di queste decisioni. Non è strano perchè ci rendiamo conto delle difficoltà dell’azienda che ha scelto la strada del basso profilo per evitare ulteriori imbarazzi. Ma non è stato così».
Pure Carlo Garofolini dell’Adico (Associazione Difesa Consumatori) non nasconde la rabbia: «É una storia che si ripete ogni anno – dice – L’abbonamento dovrebbe servire ad avvantaggiare studenti e famiglie, ma non è così per l’azienda. In questo momento di generale difficoltà è vergognoso aver stabilito un nuovo aumento anche a fronte di una scarsa qualità; dei tagli nei servizi e vista la fatiscenza dei mezzi di trasporto. Peraltro gli studenti usano l’abbonamento solo per alcuni mesi all’anno, si potrebbe dire che rischia di non essere più conveniente visto il costo attuale. Il problema è che Actv fa quello che vuole perchè agisce in regime di monopolio».
E nelle polemiche interviene anche Fabio Prizzon, del gruppo Facebook intitolato “Sciopero dell’abbonamento Actv” che conta quasi settemila iscritti. “Non ci meravigliamo di questa decisione – dice – E pensare che siamo ancora in attesa che il sindaco Orsoni, che non ci ha neanche ricevuti per presentare la nostra posizione, decida di dire una parola concreta sul caso Actv e il rincaro degli abbonamenti. L’aspetto più triste è che a parole l’azienda chiede il dialogo con gli utenti, ma in realtà, fa solo quello che vuole».

 

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