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IL CASO DI REVINE LAGO

REVINE LAGO – Escluse le cave a Revine e in Vallata, come sostiene la Regione? Assolutamente no, è la preoccupazione del Pd, manifestata da Doris Carlet, segretaria comunale dei Democratici. «All’assessore Maurizio Conte e al consigliere Giampietro Possamai, che affermano l’inesistenza di un problema cave in Valsana, obietto che le loro affermazioni non ci rassicurano affatto ed anzi alimentano ancor più l’allarme». Per la dirigente dei Democratici, solo la modificazione del Piano Cave, il Prac, che escluda qualsiasi attività estrattiva e la conseguente modifica alla cartografia salverà la vallata e renderà credibili le loro rassicurazioni. Le dichiarazioni di Conte e Possamai si riferiscono al Piano d’Area elaborato dai sindaci che esclude appunto le cave ma che nell’atto di adozione da parte della Giunta regionale, è stato stravolto. Di più, le affermazioni di Conte «non fanno che confermare l’inserimento del nostro territorio nel Prac, in una prospettiva di future escavazioni, anche se dice lui “presumibilmente” si scaverà nel bellunese». In questo quadro, gli acquisti di grandi appezzamenti di terreno montano che si sono susseguiti dagli anni ‘90 e fino a ieri, «indicano», secondo Carlet, «una prospettiva totalmente diversa e che fa pensare che i buchi si faranno da noi». Per il Pd, Conte e Possamai, per essere credibili, hanno un’unica possibilità: sostenere le osservazioni che le amministrazioni e le varie associazioni stanno sottoscrivendo che chiedono l’accoglimento del pronunciamento della Commissione Regionale Vas escludente la possibilità di ogni tipo di cava su questo territorio e la conseguente eliminazione dalla cartografia del Piano Cave Regionale di tutto il territorio dei 5 Comuni della Valsana, che ora rientrano nell’ambito di escavazione del piano.

(f.d.m.)

 

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