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Grandi navi, sentenza della Corte di giustizia europea sulle emissioni inquinanti

A Venezia gli armatori firmano già i protocolli “Blue Flag” per ridurre i fumi

Carburante “green” al minor tenore di zolfo – 1,5 per cento in navigazione, 0,1 per cento agli ormeggi, come da direttiva Ce 33/2005 – obbligatorio per tutte le navi da crociera in navigazione nelle acque e nei porti italiani. Lo ha decretato in via definitiva – giovedì scorso – una sentenza della Corte di giustizia europea, dichiarando chiuso il cosiddetto “caso Manzi” (dal nome del comandante della nave) una storia che parte da Genova, ma arriva a Venezia.

A rivolgersi all’Europa era stato, infatti, il Tribunale ligure, alle prese con il ricorso di Msc contro una sanzione da 30 mila euro disposta dalla Capitaneria di porto che aveva trovato l’ “Orchestra” fuori norma quanto a obblighi di utilizzo di carburante verde.

La stessa questione sollevata presso il Tribunale di Venezia da Costa crociere, che ha impugnato un’uguale ammenda, ricevuta nel 2012 dalla Capitaneria di Porto di Venezia: cause pilota, perché se le stesse Msc e Costa firmano protocolli “Blue Flag” con il porto di Venezia – impegnandosi a rispettare (quasi fosse una concessione) quegli stessi parametri che l’Europa impone a tutti – poi a fronte di controlli e sanzioni tentano la strada dei ricorsi, per evitare il pesante aggravio di spesa che il carburante verde si porta appresso.

Per Msc le navi da crociera non effettuano traversate «tra gli stessi due o più porti» e dunque non farebbero servizio di linea, come prevede la 33/2005. In più, l’ “Orchestra” batte bandiera panamense. Gli avvocati della Commissione europea e dell’Avvocatura di Stato (il ministero all’Ambiente si è costituito nella causa) hanno depositato tutti i tabulati degli scali programmati dalla nave, compresi quelli dei mega-scafi che fanno tappa al Porto di Venezia, con scali settimanali già in calendario per tutto il 2014 e oltre. In più, a dimostrazione dell’impatto inquinante degli scarichi, gli avvocati europei hanno depositato i dati Arpav Venezia, dai quali risulta che le emissioni delle navi da crociera nella laguna veneta sono pari a quelle emesse da tutti i vaporetti, taxi acquei, barche da trasporto e da diporto. Migliaia di mezzi contro 6 navi da crociera contemporaneamente agli ormeggi.

I giudici europei – con una sentenza che fa giurisprudenza e non può essere appellata – hanno stabilito che nel «servizio di linea» rientrano anche le navi che effettuino crociere quando «siano organizzate con una determinata frequenza, in date precise e in linea di principio ad orari precisi. Nel 2012, l’Europa ha ulteriormente ristretto i valori – con una direttiva non ancora recepita dal governo italiano – portandoli a un massimo di 0,5 % di zolfo, anche in navigazione.

Roberta De Rossi

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il comitato

L’istruttoria contro lo sforamento del Pm10

Prosegue – con precise richieste di dati, inviate al ministero dell’Ambiente e alla Capitaneria di Porto di Venezia – l’istruttoria preparatoria della Commissione europea Ambiente, per poi formalizzare o meno una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia. A rivolgersi all’Europa, il Comitato No grandi navi che – la scorsa estate – ha presentato un esposto per sforamento dei limiti di Pm10 legato alle emissioni delle navi, al porto di Venezia.

Gli uffici legali della commissione europea hanno inviato una serie di richieste al governo italiano e alla Capitaneria di porto, per sapere ufficialmente quale il tenore massimo di zolfo ammesso nei carburanti delle navi nelle acque nazionali e nel porto di Venezia; quali misure sono state prese per verificare che le navi passeggeri non utilizzino combustibili con valori di zolfo superiori a quelli previsti dalla norma europea 33/2005 recepita dallo stato italiano (1,5% in mare, 0,1 in porto); il numero di campionamenti effettuati dal 2007; il numero delle violazioni accertate e quali risultati concreti dei procedimenti avviati.

Una volta ricevute le informazioni – che devono arrivare entro il 31 gennaio – la commissione deciderà se avviare o meno una procedura di infrazione ufficiale. Nell’ambito dei controlli a campione del Bunker delivery note – il documento che accerta la percentuale di zolfo reale nel combustibile usato in quel momento – la Capitaneria veneziana ha elevato 3 sanzioni su 69 controlli tra Porto Marghera e Marittima nel 2011 e altrettante nel 2010, in seguito a 93 ispezioni a bordo.

(r.d.r.)

 

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