Nuova Venezia – Il Piano casa demolisce la maggioranza
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
26
gen
2014
Convocato un vertice di maggioranza, Nuovo centrodestra in frantumi, il padre della legge Marino Zorzato in difficoltà
VENEZIA – Il Piano casa 3, impugnato dal governo, ha l’effetto di un terremoto sui già fragili equilibri della maggioranza regionale. «Uno spartiacque, anche nei rapporti politici: era la legge più importante della legislatura regionale e il governo, ormai sempre di più a guida di sinistra, la boccia. Vuol dire che il Pd, che a Venezia è in minoranza, conta di più di noi; e che l’ultimo ministro di sinistra pesa più del vicepresidente del Consiglio» conferma Piergiorgio Cortelazzo, vice capogruppo del Pdl-Ncd dando sfogo a tutta l’irritazione nei confronti del vicepremier Alfano, che non avrebbe esercitato alcuna «protezione» sulla legge veneta fortemente voluta dal vicegovernatore del Veneto. «Forse ora Zorzato comprenderà che non si trattava di un maldipancia padovano, ma di qualcosa di più serio: dovevamo ascoltare di più e meglio, in profondità, la voce dei territori» aggiunge Leonardo Padrin, capogruppo di Forza Italia. «Sarà bene ridiscuterne serenamente, a cominciare dal ritorno alla podestà dei sindaci sulla regolamentazione del proprio territorio» conclude Padrin.
Chi appare in evidente difficoltà è il vicegovernatore Marino Zorzato, il padre politico della legge: attaccato dai sindaci, criticato dall’opposizione, bocciato persino dal governo del suo amico Alfano. Anche Zaia, che non è mai stato entusiasta della legge, ha smesso di difendere il suo vice. É rimasta con lui la Confartigianato e il suo presidente regionale, il vicentino Giuseppe Sbalchiero, a capo della lobby degli imprensari edili. In Regione anche la pattuglia del Nuovo centrodestra sembra sbriciolarsi: «L’impugnazione del Piano casa da parte del governo è evidentemente un trauma nel centrodestra – ammette Massimo Giorgetti, assessore ai lavori pubblici –. Ed è destinata a condizionare i rapporti politici: nel centrodestra siamo tutti in parcheggio». Ha buon gioco Leonardo Padrin ha rivendicare una «correzione» radicale del Piano, a partire dal potere dei sindaci. Ne parleranno martedì prossimo, in Regione, i capigruppo della maggioranza. «Siamo aperti a ritocchi, non a stravolgimenti» si impunta Clodovaldo Ruffato, il presidente del consiglio regionale. «Ma lo abbiamo sempre detto: se ci sono degli aspetti che si possono migliorare, siamo qui». Così anche Cortelazzo: «L’impianto deve restare questo, non accetteremo stravolgimenti. Ma per quanto mi riguarda, questo non è il mio governo e sono distinto e distante dal Nuovo centrodestra». Le indiscrezioni vogliono proprio Cortelazzo, insieme ad Elena Donazzan e Massimo Giorgetti, pronti a mollare la sfortunata avventura del Nuovo centrodestra. E infatti Cortelazzo firma una nota insieme a Dario Bond firmandosi capogruppo e vice del Pdl. Grandi manovre che portano, insieme a un «rompete le righe» in casa del centrodestra, alla possibile candidatura europea di Massimo Giorgetti, che nel 2010 ha raccolto nella sua Verona più di 26 mila preferenze personali (il più votato in Regione, tra i più alti d’Italia).
Scontate le reazioni del Pd. Sergio Reolon riflette semplicemente che «se fossero stati meno arroganti e avessero ascoltato non sarebbe finita così»; Graziano Azzalin, vicepresidente della commissione agricoltura, rincara: «Altro che Piano casa, qui è un Pieno caos: i sindaci sono stati espropriati, la norma scritta da Zorzato è pasticciata, inutile ora buttarla in caciara come stanno facendo gli esponenti del centrodestra».
Critico anche il presidente di Confcommercio regionale, Massimo Zanon: «Sembra più una soluzione scassa territorio che un piano a sua tutela. Tanto da spingere il governo a vederci più chiaro. L’auspicio è una correzione immediata perché questo piano si trasformi in uno strumento mirato al restauro dell’edilizia residenziale privata, un aiuto alle famiglie e alla piccola e micro impresa artigiana ed edile per interventi genuinamente di casa che valorizzino le competenze del settore artigianale ed edile».
Daniele Ferrazza