Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

 

green economy

Sindacati soddisfatti per l’avvio della prevista prima fase di riconversione della raffineria

A Porto Marghera non passa giorno senza cattive notizie sul fronte industriale. Ma nelle pieghe della crisi economica, che non accenna a passare, c’è anche qualche buona notizia.

Ieri, durante un incontro con la Rsu e i sindacati dei chimici di Cgil, Cisl, Uil veneziane, la direzione della raffineria dell’Eni di Porto Marghera ha confermato che dall’aprile prossimo si comincerà a produrre combustibili più «green». Ma non si tratterà più di raffinare combustibili tradizionali derivati dal petrolio, bensì di oli vegetali (per il momento di palma certificata) che saranno raffinati e lavorati e poi opportunamente miscelati per produrre biodiesel per autotrazione.

«Prendiamo atto che Eni non solo ha confermato l’avvio del primo step di produzione nei tempi previsti», osserva Cristian Tito della segreteria Uilcem, «ma la direzione aziendale ci ha anche detto che, a fronte di un progressivo aumento in Europa della quantità di olio vegetale nei carburanti derivati dal petrolio, la raffineria veneziana avrà un ruolo di estrema importanza nel rifornire biocarburanti non solo al mercato civile e privato, ma anche al settore militare, specie la Marina».

Il nuovo carburante verde verrà ricavato dall’olio di palma, che Eni acquisterà da società che rilasciano la certificazione ambientale richiesta dalla normativa europea. In una prima fase, lo stabilimento veneziana produrrà 300mila tonnellate di prodotto all’anno, per poi arrivare a 500mila tonnellate nel 2015, quando Eni conta di produrre olio bio da microalghe o le cosiddette biomasse di terza generazione come gli scarti alimentari.

link articolo

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui