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Nuova Venezia – Corsia preferenziale al Piano cave

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

30

gen

2014

Sì alla mozione che impegna il Consiglio regionale a discuterlo entro 90 giorni. Conte: «Giusto così»

VENEZIA – Il Consiglio del Veneto ha approvato una mozione in materia di attività di cava che, accogliendo l’invito dell’assessore all’ambiente Maurizio Conte, impegna l’aula ad inserire al primo punto all’ordine del giorno, dopo l’approvazione del bilancio, la nuova legge di disciplina delle attività estrattive (Progetto di legge 284) ed entro 90 giorni il Piano regionale della attività di cava (Prac) già adottato dalla giunta e attualmente in attesa di osservazioni. L’assessore Conte, intervenuto durante il dibattito ha ricordato anche la recente sentenza del Tar del Veneto, relativa ad un ricorso presentato da cavatori del Veronese, che si chiude con la richiesta alla Regione di approvare il Prac entro un anno. «Ben vengano queste sollecitazioni», ha aggiunto «e per quanto ci riguarda siamo pronti a dare esecuzione a quanto ci chiede il Tar e in tempi brevi. Ma ci deve essere la volontà politica del consiglio regionale a chiudere questa partita, a trent’anni di distanza dal precedente piano». «Il momento è opportuno», ha concluso Conte «perché abbiamo un testo di legge e un piano che mettono in chiaro i criteri con cui l’attività estrattiva, che ha un impatto sul territorio, può essere esercitata, dando risposte equilibrate e non speculative per mantenere questa che è un’attività economica e i posti di lavoro collegati. Il fabbisogno effettivo del resto sarà determinato dal mercato, ma con le quantità non andiamo a mettere in discussione i criteri con cui si potrà operare. Per questo si può legiferare in tempi brevi».

E sul fronte cave, Sergio Reolon ribadisce la posizione del Pd critica verso l’esecutivo: «Basta allo sfruttamento del territorio, la proposta adottata dalla Giunta si basa sul Piano territoriale regionale di coordinamento, mai approvato dalla Regione e prevede escavazioni per ulteriori 120 milioni di metri cubi, troppo impattanti per il paesaggio e per la salute del territorio. In questo modo il piano non tiene in considerazione le effettive risorse e le caratteristiche dei territori e contraddice il programma del presidente Zaia, che nella sua relazione programmatica e in molteplici occasioni ha sempre ribadito la volontà di preservare le porzioni di territorio ancora intatte». «Di fatto», conclude l’esponente del Pd «il Prac si basa su dati presupposti e non reali. Dopo 30 anni la giunta partorisce una proposta sbrigativa e si dimostra incapace di un vero governo del territorio. L’ultima parola deve in ogni caso spettare ai comuni».

 

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