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Gazzettino – Venezia. Tessera, via libera al terminal.

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

1

feb

2014

INFRASTRUTTURE I PROGETTI

83MILA METRI CUBI – Spostato fuori dall’area Save per evitare altri contenziosi

OK DELLA GIUNTA – Il piano finalmente approvato prevede hotel, parcheggio a quattro piani, bar, negozi e un collegamento con le isole

DIBATTITO IN MUNICIPALITÀ CON IL SINDACO ORSONI – Favaro promuove il progetto: «Una nuova porta per la città»

È piaciuto il progetto del terminal di Tessera presentato ieri sera in Municipalità a Favaro dal sindaco Giorgio Orsoni, dall’assessore all’urbanistica Andrea Ferrazzi e dal dirigente Oscar Girotto. Qualche perplessità è, tuttavia, emersa e tra i consiglieri c’è stato anche chi ha manifestato scetticismo rispetto al realizzo dell’opera, ma in definitiva il progetto è stato accolto con favore.
«Siamo di fronte a un’opera importante che andrà a soddisfare le esigenze di accesso alla città d’acqua anche da punti diversi da quello tradizionale del Ponte della Libertà – ha detto Orsoni – senza creare scompensi nel territorio, anzi – ha aggiunto – favorendo la crescita e lo sviluppo della frazione di Tessera, dal momento che le nuove strutture previste dal piano concorreranno ad arricchire l’abitato circostante di attrezzature e opportunità che ora non ci sono».
Il sindaco ha pure spiegato che nella redazione del progetto è stata prestata molta attenzione al fine di evitare di interferire con gli ambiti demaniali aeroportuali e fare in modo che il terminal interessi zone esterne ad essi e che vi sia una chiara separazione fra i flussi che interessano l’aeroporto e quelli diretti alla città.
«Stiamo parlando di un progetto importante – ha sottolineato l’assessore Ferrazzi – che dà attuazione a quanto previsto dal Piano regolatore e permette ai cittadini della gronda di accedere con semplicità alla Venezia lagunare e ai cittadini della Venezia lagunare di arrivare velocemente nella terraferma. Migliorerà, dunque, non solo l’accesso e la qualità dei servizi per i turisti, ma anche per i nostri cittadini».
Il consigliere di opposizione Giancarlo Giacomin lo ha definito il «progetto dei sogni», manifestando perplessità sul fatto che lo si possa realizzare in un momento in cui le finanze comunali sono alquanto ridotte. Per il presidente della Municipalità Ezio Ordigoni e i suoi vice Alessandro Baglioni e Angelo Lerede, l’opera è senz’altro importante e l’auspicio è che si faccia presto e bene, anche se Lerede ha fatto osservazione sul sovradimensionamento dei parcheggi e sulla mancanza di un collegamento in sicurezza all’interno dell’abitato di Tessera, tra Via Alessandria e Via Bazzera.
Tra il pubblico un po’ di scetticismo «sulla realizzazione dell’approdo» lo ha espresso Deborah Onisto del comitato cittadini, qualche preoccupazione per «il forte aumento dell’offerta ricettiva che andrà a penalizzare le strutture esistenti» è arrivata da Eliana Avenali dell’associazione extra alberghiera (Abbav) e Otello Gaggiato, albergatore, ha chiesto il motivo per cui ai privati non è concesso a Tessera di costruire oltre i 12 metri e 50 di altezza, mentre il progetto del terminal prevede strutture che si innalzeranno molto di più”.

 

DIBATTITO – Il pubblico presente in municipio ieri sera a Favaro ha promosso, pur con qualche dubbio, il progetto del nuovo terminal di Tessera

SCETTICI – Onisto (Pdl): «Approdo difficile da realizzare»

FAVOREVOLI – Ferrazzi: «Accesso più facile per i cittadini e i turisti»

AEROTERMINAL – Un sottopasso in ingresso per evitare la Triestina

Ora finalmente il Terminal Tessera ha via libera, basta trovare il privato che vuole investire. In questo caso, oltretutto, l’operazione dovrebbe essere appetibile perché gli 83 mila metri cubi edificabili sono per un hotel, in una zona dove gli stessi albergatori dell’Ava dicono che è un investimento sicuro, un grande parcheggio con due piani interrati e due in superficie a servizio della città, negozi, bar, un’area di sosta per i camper e l’approdo per i vaporetti dell’Actv che percorreranno una nuova linea Tessera-Murano-Venezia. Linea che consentirà finalmente di raggiungere la parte Nord Est della laguna senza dover passare per piazzale Roma: si potrà raggiungere Burano in un’oretta contro le due e mezza attuali.
Il sindaco Giorgio Orsoni e l’assessore Andrea Ferrazzi, col dirigente allo Sviluppo del Territorio, Oscar Girotto, non a caso hanno scelto la Municipalità di Favaro per illustrare il nuovo Piano particolareggiato di iniziativa pubblica (Ppip) perché saranno principalmente i residenti di Favaro, Campalto, Tessera, a beneficiare dell’opera, anche se in realtà è pensata per tutti i pendolari sia quelli che vivono in terraferma sia quelli delle isole, i turisti e i professionisti. Sarà, insomma, una nuova porta di accesso a Venezia.
Il Piano ha risolto alla radice i problemi che aveva quello precedente approvato dall’amministrazione Costa con delibera di Consiglio comunale del 14 dicembre 2004. Il Consiglio di Stato aveva dato ragione a Save che affermava come il terminal fosse previsto in parte su aree di demanio aeroportuale, senza aver coinvolto Save, e inoltre l’accesso viario fosse troppo indeterminato.
Il nuovo Terminal sorgerà, invece, più a ridosso del centro di Tessera, e quindi fuori dell’area aeroportuale, lo stesso imbarcadero sarà esterno alla darsena del Marco Polo dove attraccano i taxi. Inoltre la viabilità sarà completamente separata da quella dell’aeroporto: provenendo da Campalto, subito dopo l’hotel Marriot e ben prima della svolta per il Marco Polo, ci sarà una deviazione a destra dolce e graduale, come le uscite dall’autostrada; in uscita dall’Aeroterminal ci sarà un’altra corsia a raso, senza incrocio; provenendo da Jesolo o dalla bretella autostradale, si troverà un sottopasso che passerà sotto alla Triestina. Il vantaggio di questo progetto, hanno spiegato sindaco e assessore, è che tutta la nuova strada è all’interno della fascia di rispetto della Triestina e quindi non ci sarà bisogno di alcuna variante urbanistica.
Il Ppip, inoltre, prevede due piste ciclopedonali che, dal centro di Tessera, porteranno direttamente al nuovo imbarcadero dell’Actv; una piazza rivolta verso la laguna e edifici coperti di verde che andranno a degradare verso il centro abitato come delle colline, costituendo così anche una barriera contro il rumore degli aerei.
Il Piano particolareggiato, già previsto nel Prg e nel Pat, è stato adottato dalla Giunta lo scorso 20 dicembre e pubblicato venerdì della scorsa settimana, ed ora affronterà il periodo per le osservazioni che scade a fine febbraio, poi le controdeduzioni, il parere della Municipalità, la commissione Vas (che nel giro di 90 giorni coinvolgerà pure Magistrato alle acque e Soprintendenza) e infine la delibera di approvazione definitiva della Giunta, presumibilmente il prossimo autunno.
Il 94% dell’area è di proprietà di Aeroterminal Spa, società dei fratelli Poletti in liquidazione in mano al curatore fallimentare. Quindi i privati interessati dovranno rivolgersi al curatore per acquistare i terreni. Altro aspetto positivo è che, trattandosi di un piano di iniziativa pubblica, permette di agire coattivamente anche con esproprio se ci fossero problemi con alcuni dei proprietari degli appezzamenti minori.

 

LA QUESTIONE QUADRANTE – Ora lo stadio si può fare la palla passa ai privati

Dopo l’ok arrivato da Enac sull’uso delle aree, il Comune è uscito dall’impasse che bloccava anche il nuovo Casinò

Il nuovo stadio si può fare, il Comune lo ha reso possibile e adesso la palla passa ai privati. Il russo Yury Korablin patron del Venezia, o chi altri vorrà intraprendere l’avventura a Tessera, ha insomma la strada spianata. Il sindaco Giorgio Orsoni ieri sera, nella sala gremita della Municipalità di Favaro, ha mostrato con una serie di mappe come la matassa si sia dipanata solo dopo che l’Enac lo scorso 20 gennaio ha trasmesso al Comune parere positivo sulla compatibilità del Pat (rivisto dopo la bocciatura dello stesso Enac) con lo sviluppo dell’aeroporto disegnato dal Master Plan.
Il vincolo di un chilometro dall’asse centrale della futura seconda pista rimane ma il Comune ha spostato lo stadio più a Nord Ovest, fuori dell’area di vincolo. Ora i privati che intendono investire avranno a disposizione le aree del Comune, sottoposte a vincolo aeroportuale, nelle quali si potranno comunque costruire edifici più bassi di 50 metri e destinati ad attività a non elevato affollamento, quindi niente centri commerciali, congressuali e sportivi. Nei terreni del Comune si potranno, dunque, costruire gli edifici legati alla cittadella dello sport, mentre lo stadio potrà essere realizzato un po’ più su nei 24 ettari che Save aveva opzionato l’anno scorso e che dieci giorni fa il presidente Enrico Marchi, dopo aver annunciato che si ritira dal Quadrante, ha messo a disposizione di Korablin. In tal modo il russo – che pensa ad uno stadio sul genere di quello di Nizza inaugurato a settembre – potrebbe accaparrarsi le aree ad un prezzo contenuto visto che Save le aveva bloccate prima che si scatenasse la corsa al rialzo da parte dei proprietari. Proprietari che tra un po’, quando finalmente la Regione approverà definitivamente il Pat, non potranno più avanzare grosse pretese dato che la maggior parte delle aree del (e attorno al) Quadrante, compresi gli oltre cento ettari di Save, avranno destinazione agricola, eccetto che per i 105 ettari sempre di proprietà della società dell’aeroporto che diventeranno invece bosco, e i 70 riservati alla costruzione della futura seconda pista.
L’opzione scade a fine febbraio quindi per fine mese potrebbe esserci davvero l’annuncio atteso.
Il sindaco, con l’assessore Ferrazzi e il dirigente Girotto, hanno ripercorso le varie tappe di una storia lunghissima che prende origine alla fine degli anni Novanta del secolo scorso con la prima Variante urbanistica che prevedeva solo il nuovo stadio, e prosegue nel 1999 con la cosiddetta “Variante Zamparini”. Fino ad arrivare al 2008 quando l’allora sindaco Massimo Cacciari firmò con il presidente di Save, Enrico Marchi, l’accordo per il Quadrante Tessera il quale consentiva che anche l’aeroporto potesse costruire edifici in cambio delle aree che metteva a disposizione del Comune.
Fu lo stesso Marchi, hanno ribadito sindaco e assessore, a far saltare tutto facendosi approvare il Master Plan che prevedeva la nuova pista dell’aeroporto. E fu sempre lui a dire addio alla porta di Gehry, l’archistar canadese. Marchi, al contrario, ha sempre sostenuto che tutte le iniziative sono fallite per colpa del Comune. I tecnici comunali, in proposito, hanno mostrato ieri un’analisi georeferenziale che mostra come la collocazione della seconda pista, considerando i nuovi vincoli introdotti da Enac nel 2011, sia quasi millimetricamente sopra all’area del Quadrante rendendone impossibile la realizzazione.

(e.t.)

 

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