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La drammatica emergenza di questi giorni, con continue frane, smottamenti, inondazioni, ha ancora una volta evidenziato il rischio idrogeologico nel nostro Paese e l’evidente urgente necessità di fermare la cementificazione, il consumo di territorio e l’impermeabilizzazione del suolo.

Ai vari proclami dei politici, ancora non seguono, tuttavia, scelte chiare e precise di consumo di suolo zero (obiettivo dell’Unione europea per il 2050) e di tutela ambientale.

Si è continuato come prima e più di prima, pur in presenza di un elevato numero di edifici vuoti e di un continuo decremento della popolazione, nella solita strada del costruire.

Il recente Piano casa, promosso dalla Regione Veneto, è l’esempio più evidente di questa politica miope e scellerata.

Anche i Comuni, che tanto si sono indignati per questo Piano, non sono tuttavia privi di responsabilità nella distruzione del territorio. Un ulteriore esempio ci viene dal Lido di Venezia, dove ci è stata segnalata l’approvazione di una nuova edificazione di iniziativa privata in un’area verde degli Alberoni, tra la Strada Zaffi da Barca e la Strada del Forte Alberoni. Il progetto prevede la costruzione di 7 appartamenti da 70 metri ciascuno con garage interrato. Per la sua realizzazione dovranno essere abbattute diverse alberature d’alto fusto. Da rilevare che proprio in quella zona sono stati costruiti in questi ultimi anni numerosi appartamenti, molti dei quali rimasti invenduti e proposti ora “sottocosto”, in edifici di discutibile qualità architettonica e decontestualizzati da quel pregevole ambiente. Nel caso specifico, sarebbe auspicabile un ripensamento della proprietà su un investimento così rischioso.

In un contesto più ampio, crediamo sarebbe necessario un cambio epocale d’indirizzo da parte delle istituzioni veneziane, che dovrebbero, a nostro parere, farsi promotrici di una moratoria decennale, su tutte le nuove costruzioni, così come proposto da tempo dal famoso architetto ed urbanista Pierluigi Cervellati. Una strada radicale, ma oggi, ormai, ineludibile.

Cristina Romieri – Associazione Vegan Venezia, Federico Antinori – Lipu Venezia

 

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