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GRANDI NAVI – Accordo tra Pd, M5S. Scelta Civica, Ncd e Fi per un’analisi congiunta delle proposte

Il Senato ora vuole valutare tutti i progetti

Alla fine l’accordo è stato trovato: il Senato ha approvato un ordine del giorno unitario con 229 voti favorevoli, due astenuti e nessun contrario. Per una volta la politica romana si è data una mossa e ha invitato il Governo a fare altrettanto: entro 30 giorni andranno avviate le valutazioni comparative di tutte le soluzioni finora presentate, “a prescindere dallo stato di avanzamento progettuale” e la procedura andrà conclusa in 90 giorni.

Il Governo, dopo aver tentato con i suoi rappresentanti di far prevalere lo scavo del nuovo canale in laguna, non ha dato parere al documento che però godeva già di un accordo formalizzato la sera precedente tra i capigruppo di palazzo Madama. Dopo la presentazione delle differenti mozioni, alcune delle quali di carattere diametralmente opposto tra loro, era stato annunciato un ordine del giorno condiviso sui punti che hanno trovato l’accordo di tutti. Per forza di cose, si tratta di un compromesso, che quindi elimina le posizioni più radicali: lo scavo e basta del canale in nome dell’occupazione e della portualità italiana ma anche l’estromissione tout court di tutte le grandi navi dalla laguna. Tutto è partito da un’alleanza inedita tra Pd e Movimento Cinque stelle cui si sono presto avvicinati Scelta Civica e Nuovo centrodestra e infine Forza Italia. Anche la Lega ha votato, nonostante il presidente Zaia sponsorizzasse lo scavo del Contorta.

Ovviamente ogni gruppo politico vede il risultato come una propria vittoria, ma questo rappresenta prima di tutto un atto di rispetto nei confronti della città e anche degli operatori portuali.

In sintesi, il documento impegna il Governo a effettuare una comparazione tra tutte le proposte presentate (ma non, come vorrebbero i No grandi navi) a fare un concorso di idee con le modalità proprie della valutazione di impatto ambientale e valutazione ambientale strategica con “un processo trasparente e sentita la Commissione di Salvaguardia”.

I progetti saranno preferiti per compatibilità e impatto ambientale, rapidità di esecuzione, gradualità e reversibilità, impatto sull’economia di settore nella fase transitoria e continuità dell’offerta crocieristica, entità delle risorse da impiegare, sostenibilità economica e ambientale di lungo periodo e rispetto delle normative vigenti.

Mentre le spinte per lo scavo del Contorta restano comunque molto forti anche in seno al Governo, prende quota la soluzione del terminal nelle bocche di porto del Lido, per il quale sono state presentate tre soluzioni. Poi c’è la soluzione di Porto Marghera.

«La soluzione, che condensa ben quattro diverse posizioni – commentano Laura Puppato e Felice Casson, Pd – implica la consapevolezza che su Venezia non si deve operare con la presunzione di avere già le risposte in tasca. Spiace che fino all’ultimo il Governo abbia cercato di far passare un provvedimento sulla base delle indicazioni della legge obiettivo, che tanta sfiducia e danni ha prodotto».

«Ci auguriamo – aggiungono gli esponenti veneti di Forza Italia – una veloce attuazione delle azioni indicate a favore dei lavoratori ed a vantaggio dell’intero comparto turistico veneziano e veneto, fiore all’occhiello dell’economia nazionale».

«Oggi – conclude Giovanni Endrizzi, M5S- abbiamo saputo modificare il nostro approccio e siamo partiti da un testo base, puntando a introdurre elementi qualificanti per il bene comune».

M.F.

 

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