Gazzettino – Esercito nelle case allagate
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
13
feb
2014
I geologi: il fenomeno potrebbe durare ancora 15 giorni
MARCA SOTT’ACQUA – Decine di comuni alle prese con l’emergenza falde
AIUTI – Anche i militari in azione a Mareno per liberare scantinati e case dall’acqua
Treviso, l’alluvione con il sole “esplodono” strade e pavimenti
EMERGENZA – Come un fiume carsico: le falde si alzano e nei seminterrati si aprono crepe e sgorga l’acqua. Ecco un garage allagato a Borso del Grappa
Un’alluvione sotto il sole. Con l’acqua che sale da giù, dal sottosuolo. Un nemico invisibile, insidioso. Che s’infiltra tra le fessure delle piastrelle della taverna o tra il calcestruzzo del garage. Che allaga in silenzio. Una fetta della Marca è alle prese con l’emergenza falde. Dopo giorni e giorni di pioggia, alimentate anche dal Piave in piena, il loro livello è salito a dismisura. «Ho sessant’anni e mai, nella mia vita, ho visto le falde così alte – ammette Giancarlo Cadamuro, sindaco di Cimandolmo – da noi si sono alzate di almeno due metri». E se ne sono accorti i cittadini che dai primi del mese pompano acqua fuori da scantinati e interrati vari. Senza sosta, 24 ore su 24. E appena una pompa si ferma, il livello dell’acqua che sgorga come tante fontanelle dai pavimenti, sale di nuovo. Per le famiglie è un salasso: l’affitto della pompe e il gasolio necessario per farla andare avanti a ciclo continuo arrivo fino a 400 euro al giorno. L’elenco dei comuni alle prese con gli allagamenti è molto lungo: Mareno, dove martedì sera è arrivato anche l’Esercito con un reparto del genio per dare una mano, Villorba, Cimadolmo, Borso del Grappa, Colle Umberto, Maserada, Vazzola. Tutta la fascia delle falde è in continua crescita e le case allagate sono centinaia, i danni enormi. Un vero e proprio fiume scorre sotto i comuni e si riversa nelle abitazioni. A Borso la forza delle falde ha addirittura rotto i pavimenti dei garage trovando poi sfogo attraverso le crepe. I problemi sono tanti: serve gasolio per alimentare le pompe, servono gruppi elettrogeni per evitare che quelle attaccate ai contatori delle case risucchino tutta l’energia necessaria alle normali attività. I problemi abbondando: nella notte tra martedì e mercoledì, a Villorba, le famiglie di sei villette a schiera sono finite sotto perché il gasolio della pompa è terminato nel bel mezzo della notte, quando tutti dormivano. L’emergenza pare non avere fine.
I geologi ipotizzano che le falde possano rimanere così alte almeno per altri quindici giorni. Nella migliore delle ipotesi, sperando che la pioggia sia definitivamente passata e che la temperatura in montagna si abbassi ed eviti il prematuro scioglimento della neve. Se così non fosse nessuno sa quanto si dovrà andare avanti con gli interrati invasi dall’acqua. «C’è poco da fare – allarga le braccia il presidente della Provincia Leonardo Muraro – dobbiamo solo sperare che la falda si abbassi da sola e che il mare riesca a ricevere l’acqua dei fiumi, altrimenti non se ne esce». A Mareno di Piave la situazione più critica. Ben 250 famiglie hanno la casa allagata da undici giorni. L’esercito ha mandato un team dell’Ottavo Reggimento guastatori paracadutisti della Folgore equipaggiati con quattro idrovore e due gruppi elettrogeni. Gente abituata a scenari come l’Afghanistan o l’Iraq schierata per salvare le case dalle falde. «Stiamo impiegando anche mezzi tattici per raggiungere le zone invase dal fango – spiega il colonnello Domenico D’Ortenzi – è una situazione delicata, da tenere sotto controllo. Con Vigili del Fuoco e Protezione Civile Stiamo lavorando giorno e notte per aiutare i cittadini, andando a liberare le case dall’acqua. Sinceramente non so quando finiremo». Non lo sa nessuno.
Intanto monta la rabbia della gente e si parla anche di class action contro chi ha progettato, costruito e venduto case con interrati proprio sopra le falde. Altro fronte destinato a diventare caldissimo.
Paolo Calia
BILANCIO DA RIFARE – Finco: «Servono 90 milioni». Fracasso: «Si sfori il patto di stabilità»
VENEZIA – Il bilancio di previsione 2014 della Regione Veneto dovrà essere “smontato” e una massiccia dose di risorse dovrà essere destinata alla difesa del suolo.Quanti soldi? Almeno 90 milioni di euro, stando a quanto chiesto ieri all’unanimità dalla commissione Ambiente presieduta da Nicola Finco (Lega). La Commissione ha chiesto 5 milioni di euro per il ripristino delle frane di competenza provinciale; 10 milioni da destinare ai Consorzi di Bonifica per opere strutturali, manutenzione e sfalcio; 2 milioni per i costi dell’energia elettrica conseguenti al fenomeno della subsidenza; 50 milioni per l’ampliamento della cassa di espansione a Montebello; 1,5 milioni per il progetto dell’idrovia Padova–Venezia; 10 milioni per il ripristino degli argini; 10 milioni per il ripascimento del litorale marino; 1,5 milioni per lo smaltimento dei rifiuti spiaggiati. «La commissione Bilancio – ha detto Finco – dovrà ora vedere se reperire queste risorse dal fondo per gli investimenti per la realizzazione di opere idrauliche oppure individuare forme di utilizzo dei fondi comunitari». Ha aggiunto Stefano Fracasso, Pd: «Siamo di fronte ad una situazione straordinaria e servono azioni importanti. Abbiamo chiesto alla giunta una proposta che consideri anche l’utilizzo del fondo per investimenti liberato dal bilancio, dei fondi europei, dell’accisa e, se sarà necessario, anche lo sforamento del Patto di Stabilità».
Intanto i parlamentari rispondono all’appello di Zaia di fare squadra. «Sì alla collaborazione», ha detto Giorgio Santini (Pd). E Antonio De Poli (Udc): «Assolutamente disponibile. Aspetto una telefonata da Palazzo Balbi e così potremo convocare in Senato un tavolo ‘veneto’».
RISARCIMENTI – Ecco i fondi per le aree colpite dal terremoto
Zaia: «Possiamo contare su altri 11 milioni»
VENEZIA – Arrivano i soldi per le aree colpite dal terremoto del 2012. Una partita che riguarda anche il Veneto. «Il governo ha finalmente sbloccato i fondi per il terremoto del maggio 2012 anche per quanto riguarda gli anni 2013 e 2014. La Regione può ora contare su altri 11 milioni di euro che si aggiungono ai quasi 9 milioni stanziati in precedenza». Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commenta così la firma da parte del Presidente del Consiglio, Enrico Letta, del decreto con cui si ripartiscono le risorse del fondo per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma del maggio 2012. «Possiamo quindi continuare nell’azione commissariale di evasione delle domande di contributo – prosegue Zaia – .Fino ad oggi, a fronte di risorse di 9 milioni, ne abbiamo già liquidate quasi la metà, mentre con queste nuovo stanziamento potremo soddisfare le altre richieste di contributo che interessano gli edifici pubblici, le opere pubbliche e gli edifici di culto». «Per quanto riguarda le abitazioni private e le attività produttive – conclude – il commissario sta concludendo l’esame delle domande per risarcimenti sulla base del fondo disponibile di 24 milioni di euro».
SALZANO – Il Consorzio di bonifica mette in sicurezza il Refosso Vallona
SALZANO – Nuovo intervento per mettere in sicurezza il Miranese da rischi idraulici. Il consorzio di bonifica “Acque Risorgive” eseguirà lavori per oltre 131mila euro per consolidare gli argini del Refosso Vallona a Salzano. Archiviata la fase di allerta, nel Miranese si apre un nuovo cantiere. «La manutenzione è fondamentale – spiega il direttore Carlo Bendoricchio – L’impresa consoliderà le sponde del canale con pali e roccia». Intanto ieri i sindaci di Noale e Santa Maria di Sala hanno elogiato il lavoro fatto dagli uomini del consorzio durante l’ondata di maltempo.
(g.pip.)
Campolongo. Incontro con “Brenta sicuro”
CAMPOLONGO MAGGIORE – Due appuntamenti con il comitato “Brenta Sicuro”. Domani alle 9.30, davanti al Comune di Camponogara il comitato si ritroverà per testimoniare la vicinanza ai sindaci riuniti nella conferenza, non aperta al pubblico, sul tema della sicurezza idraulica-idrovia. Alle 21 nella sede del gruppo archeologico Mino Meduaco di Santa Maria Asssunta di Campolongo Maggiore incontro di tutti i soci e simpatizzanti per programmare il tesseramento, i prossimi incontri-conferenze e la manifestazione in programma per il il 12 aprile. È necessaria la conferma.
(e.com)