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Mattino di Padova – Spuntano nuove frane sugli argini

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

23

feb

2014

Situazione preoccupante dopo le piene del Bacchiglione a Roncajette e a Ponte San Nicolò

PONTE SAN NICOLÓ – Non sono state prive di conseguenze le piene che in queste settimane hanno attraversato il Bacchiglione a Ponte San Nicolò. Sebbene l’acqua non abbia mai raggiunto i livelli del maggio scorso, le continue piogge e il permanere a lungo di portate eccezionali hanno inferto una dura prova agli argini sannicolesi. «Basta fare un giro per accorgersene», osserva sconsolato il consigliere comunale e volto dei comitati degli alluvionati Luca Boccon. Se prima, infatti, dopo l’alluvione e le numerose piene degli ultimi anni, gli argini mostravano frane e smottamenti, ora la situazione è drammaticamente peggiorata. Alcuni cedimenti si sono allargati: altri, di nuovi, se ne sono venuti a creare qua e là lungo le sottobanche. «Le due frane più preoccupanti adesso», spiega Boccon, «si trovano una prima della rotta del 2010, dopo via Giotto, la seconda, invece, appena dopo il ponte di Ponte San Nicolò, poco prima degli impianti sportivi del Boomerang Club». Oltre ai cedimenti, preoccupano detriti e rifiuti: «Dove l’acqua si ferma, in prossimità delle piante, si sono creati dei veri e propri ingorghi. È una situazione preoccupante». Al corrente della situazione il sindaco Enrico Rinuncini: «Ho già fatto un sopralluogo con il Genio civile», racconta, «sanno già tutto». E il primo cittadino promette, serio: «Siamo assolutamente determinati a chiedere alla Regione di stanziare urgentemente risorse, spremendo fino all’ultimo centesimo, per la sicurezza idraulica. Non è un auspicio, ma un forte richiamo al dovere morale di chi sta a Venezia: devono fare qualunque cosa per non mettere a rischio il nostro territorio. Lo sanno anche i muri, ormai, che uno dei punti più critici del Padovano è l’asta del Bacchiglione da Voltabarozzo a Bovolenta». «Bisogna mettere subito benzina alla macchina del Genio civile», continua Rinuncini, «è una macchina che funziona, e ce lo ha dimostrato negli anni. Bisogna però investire in personale – l’ultima piena ci ha fatto capire ulteriormente come siano in carenza di organico – e in risorse per attuare tutte le opere che giacciono nei cassetti delle loro scrivanie».

Andrea Canton

 

Raccolta fondi per gli alluvionati di Rubano

La giunta comunale di Rubano ha approvato una raccolta di fondi a sostegno delle famiglie danneggiate dagli allagamenti. «È importante», spiega il sindaco Ottorino Gottardo, «che vengano attivati tutti i canali possibili per combattere in modo tempestivo i disagi imprevisti che le famiglie di alcuni quartieri del nostro territorio hanno dovuto subire». I fondi saranno tutti destinati alle famiglie del territorio, sulla base di criteri che terranno conto anche dei fondi definitivi stanziati dalla Regione Veneto. Per la raccolta, che durerà fino a venerdì 31 marzo, è stato aperto un conto dedicato alla Tesoreria comunale alla Cassa di Risparmio del Veneto, agenzia di Rubano, con la seguente causale: Raccolta fondi pro alluvionati – Comune di Rubano per allagamenti del febbraio 2014. L’Iban è IT52 O062 2512 1860 6700 0076 11K. Tutti i versamenti avverranno senza addebito di alcun costo bancario. Anche alcune ditte del territorio, tra cui il gruppo Alì spa, si sono già attivate per aderire all’iniziativa di solidarietà sociale, contribuendo con un assegno da destinare alla comunità. Matteo Canella, in rappresentanza dei supermercati Alì, ha già consegnato al sindaco un contributo di mille euro, raccolto attraverso il progetto “We love people”.

(cri.s.)

 

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