Nuova Venezia – Caos ferrovie. Disservizie e rabbia.
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4
mar
2014
Carnevale in carro bestiame. Turisti furiosi: lasciati a piedi
I treni speciali sono stati pagati dal Comune di Venezia solo nel fine settimana
Trenitalia non ha previsto potenziamenti perché giudicati non remunerativi
VENEZIA – Mescolate le scuole chiuse per vacanze, i lavoratori pendolari, un po’ di sole dopo la pioggia del fine settimana e la festa del Carnevale a Venezia: ne avrete vagoni colmi come carri bestiame, viaggiatori che boccheggiano in cerca di un po’ d’aria, viaggiatori lasciati a terra, e treni in ritardo per le tante persone che salgono e scendono, quelle che i ferrovieri chiamano operazioni di incarrozzamento. Lunedì di ordinaria follia lungo i binari che portano alla stazione di Santa Lucia per scaricare migliaia di turisti in maschera che non rinunciano a una foto in Piazza San Marco. Ieri e oggi gli ultimi due giorni di caos, ma senza i treni speciali previsti e pagati dal Comune solo per i fine settimana e concentrati in uscita da Venezia, nelle fasce orarie in cui tutti si affrettano per tornare a casa, tra le 17 e le 19. Ieri, sui treni ordinari, si sono mescolati i lavoratori pendolari, frotte di studenti in maschera e famiglie con i bambini che hanno colto l’occasione per raggiungere la laguna. Sul podio dei treni in ritardo il regionale 2709 partito da Verona alle 8.21 e arrivato a Venezia alle 10.12 con 24 minuti di ritardo, accumulati per far salire i viaggiatori, pigiati come in una scatola di sardine e con il riscaldamento acceso a peggiorare la situazione. Diciannove i minuti accumulati dal regionale 2226 partito da Bologna alle 8.20 e arrivato alla stazione Santa Lucia alle 10.37 dopo scene da assalto alla diligenza alla stazione di Monselice, con i turisti in coda per salire. Sull’Udine-Venezia (il 2445) già a Conegliano, con le carrozze stracolme, le persone sono rimaste a terra. È andata un po’ meglio con il regionale 2228 che è partito da Bologna alle 9.27 e si è fermato a due passi dal Canal Grande con 12 minuti di ritardo. Quasi tutti i convogli regionali, nel corso della giornata, hanno accumulato lievi ritardi in direzione di Venezia, anche se i disagi ci sono stati anche in uscita. Il regionale 11121 per Portogruaro è partito da Santa Lucia non venti minuti di ritardo, di cui 10 recuperati nel corso del viaggio. Ma più che i ritardi sono le condizioni del viaggio a far arrabbiare chi si sposta in treno. «Oggi ci vestiamo da carro bestiame» twittava infuriato, tra i tanti, Riccardo Laterza, studente allo Iuav. Disagi anche nel pomeriggio, dalle 17, per tornare a casa, con ressa alle banchine, e la Polfer costretta a intervenire. «Abbiamo introdotto dei treni aggiuntivi nei giorni in cui era prevista la maggiore affluenza di persone, nei due fine settimana» replica il Comune di Venezia, che ha pagati il servizio di tasca sua sborsando 55.200 euro, lo stesso budget stanziato l’anno scorso. Trenitalia da sempre sostiene che il costo dei treni aggiuntivi non è coperto dai biglietti dei potenziali viaggiatori diretti a Venezia, e quindi o qualcuno ci mette i soldi o le corse non si fanno. La Regione? Già da alcuni anni non ci mette più un euro. Per questo il vicepresidente del Consiglio regionale Franco Bonfante (Pd) parte lancia in resta. «Ancora una volta Zaia e i suoi assessori hanno dimostrato di essere insuperabili nel compiere la magia ormai nota: volatilizzarsi quando si tratta di evitare il caos. Quando ci sono giornate da bollino rosso la Regione deve chiedere convogli aggiuntivi, pagandoli come da contratto di servizio stipulato tra Regione e Trenitalia».
Francesco Furlan
Treni soppressi, la protesta dei pendolari
Il gruppo “Oderzo si muove” denuncia un’altra domenica di disagi: «Brutto scherzo di carnevale»
ODERZO – Ormai dal 15 dicembre le proteste sulle corse dei treni si sprecano. Ma se la domenica con pochi treni è proprio l’ultima di Carnevale, le proteste, mai sopite, si riaccendono. È quello che è accaduto domenica. Gli opitergini che hanno dato vita al gruppo “Oderzo si muove”, non hanno lasciato perdere quello che ritengono essere l’ennesimo disservizio: «Se qualcuno oggi voleva andare a festeggiare il Carnevale in treno ha dovuto sorbirsi scherzi veramente brutti: treni bloccati e soppressi…Vergogna». Altri utenti della tratta hanno affermato che per prendere certi treni in orario per Venezia, devono andare a Conegliano. Il nuovo orario cadenzato ha creato tanti problemi, come è stato ampiamente detto. Il sindaco di Oderzo, Pietro Dalla Libera, che segue da vicino il gruppo Oderzo si muove, al punto da aver deliberato un contributo comunale a loro favore afferma: «Ho visto anch’io la segnalazione di chi ha protestato per i treni di domenica scorsa. Va detto che Oderzo è stato l’unico Comune che ha inviato un suo delegato a seguire la conferenza a Venezia, qualche settimana fa. Il problema dei treni è fra le nostre priorità». Il delegato del Comune di Oderzo per seguire la vicenda è il consigliere comunale Francesco Montagner, il quale afferma: «Per quanto riguarda più in generale la vicenda, so che fra qualche giorno sarà convocato il tavolo di lavoro sulla mobilità. In quella sede si potranno conoscere i veri motivi di certe scelte in merito agli orari, alle soppressioni e anche degli orari festivi». Le segnalazioni di treni soppressi, diradati o di sostituzioni con i bus sono continue da parte dei gruppi di pendolari che ritengono che la tratta Treviso-Portogruaro sia “tratta maltrattata”, nata per consentire i passaggi dei treni merci e non per lo spostamento delle persone.
(g.p.)