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OLTRE LA CRISI»LE SCARPE DEL LUSSO

La commissione industria del Senato in visita al distretto della calzatura veneta «Un marchio di qualità tutelerà le produzioni artigianali interamente italiane»

FOSSO’ – Siro Badon, presidente dell’Associazione calzaturifici Riviera del Brenta, lo ripete a voce alta: «Siamo stanchi di essere dipinti come il distretto dei laboratori cinesi: qui c’è uno dei distretti della calzatura più importanti d’Italia, non siamo secondi a nessuno. Se le grandi griffe sono sbarcate qui, vorrà pur dire qualcosa».

In una manciata di chilometri, a cavallo delle province di Padova e Venezia, 556 piccole e medie imprese difendono il mito della calzatura di lusso: Fiesso d’Artico, Fossò, Stra, Vigonovo, Vigonza, Noventa Padovana e Saonara danno ospitalità a calzaturifici, accessoristi, modellisti e ditte commerciali.

Diecimila addetti, due miliardi di ricavi, 20 milioni di paia di scarpe l’anno: i marchi del lusso Prada, Vuitton, Armani, Dior, Yves Saint Laurent sono tutti insediati da queste parti.

Ecco perché la commissione industria del Senato, presieduta da Massimo Mucchetti, ha voluto fare un’uscita pubblica istituzionale in questa parte del Nordest.

L’occasione è stata la presentazione di un disegno di legge per l’istituzione di un marchio «Italian quality» per tutte le produzioni che, oltre alla fase finale del prodotto, possono dimostrare di realizzare un’altra fase produttiva in Italia.

«Un marchio che interessa soprattutto le piccole imprese – sintetizza Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato e prima firmataria del disegno di legge –: ci siamo ispirati al modello tedesco di tutela dei prodotti nazionali e l’obiettivo è quello di dare uno strumento di garanzia alle imprese e ai consumatori. Naturalmente non deve costare nulla alle imprese, e deve essere assegnato dopo un’istruttoria degli organi dello Stato».

La visita istituzionale dei senatori è iniziata ieri mattina dalla Scuola per Modellisti Calzaturieri della Riviera del Brenta, oggi Politecnico Calzaturiero, a Vigonza: «Grazie alla presenza di questa scuola abbiamo salvato il distretto» ha spiegato il presidente del Politecnico.

La scuola, sorta nel 1923, forma i migliori modellisti, tecnici di prodotto, operatori Cad, computer grafica, informatica. Un vivaio di manodopera altamente specializzata che ha convinto tutte le grandi griffe ad investire nella Riviera del Brenta: ad uno ad uno, molti degli imprenditori della Riviera hanno ceduto le loro aziende alle multinazionali del lusso. A partire da Luigino Rossi, che ha venduto nel 2003 a Lvmh. L’ultimo in ordine di tempo è Giuseppe Baiardo, 61 anni,piemontese di nascita e veneto d’adozione, che nel 2005 ha ceduto la sua Iris ai giapponesi della Onward Kashiyama, 3,5 miliardi di ricavi, quotata a Tokio. Adesso l’azienda si chiama Onward Luxury Group, realizza ricavi per 55 milioni di euro, ha 180 addetti e produce le scarpe Jil Sander, Chloé e Mark Jacobs.

I parlamentari della commissione industria hanno voluto visitarla da cima a fondo, dallo stile all’orlatura, dal taglio al montaggio. «Questo è un modello italiano ad alto valore aggiunto: è proprio questo tipo di produzioni che vogliamo tutelare con il marchio Italian Quality» conclude Valeria Fedeli.

Daniele Ferrazza

 

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