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CAVARZERE – Non sussistono condizioni e requisiti per procedere alla trasformazione dell’impianto a biogas di San Pietro. Questo, in sintesi, il contenuto della comunicazione che la Regione ha inviato alla Martinelle Energia. Un preavviso di diniego all’ampliamento che mette l’accento sui punti critici del progetto, presentato il 14 febbraio scorso. Osservazioni che, in buona sostanza, ricalcano le critiche mosse dal Comitato “Ambiente e sviluppo”.

La Regione chiede chiarimenti sul soggetto proponente, che non dovrebbe essere il privato (la Martinelle), ma l’Ambito territoriale ottimale e afferma che la trasformazione è «da considerarsi senz’altro sostanziale» visto il cambio di combustibile che non sarebbe più composto da mais e sorgo, ma da rifiuti umidi urbani.

«Noi l’avevamo detto. Sappiamo leggere e scrivere meglio della Ladurner», afferma Paolo Campaci del comitato ambientalista. «La Regione non ha fatto altro che applicare la legge».

Il cambio di materiale per produrre energia e l’aumento delle tonnellate bruciate farebbero sì che l’impianto venisse totalmente trasformato. Ora la Martinelle Energia ha dieci giorni per presentare le sue osservazioni.

«La battaglia non è finita, invieremo anche noi le nostre considerazioni in Regione. Il prossimo obiettivo sarà ottenere la gestione corretta della centrale esistente, che oggi ha seri problemi», conclude Campaci.

Filippo Greggio

 

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