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MESTRE – Rosy Bindi: «L’Antimafia si occuperà di Venezia»

La presidente della Commissione Rosy Bindi al centro Lux: «È un male profondo del Paese e non va negato»

La mafia non è solo un problema del sud, ma anche di questa terra. Lo racconta bene Maurizio Dianese nel suo nuovo e-book “Profondo Nordest”, presentato l’altra sera a più di 200 persone nell’aula magna del centro Lux, in piazza Carpenedo, in una serata organizzata dall’associazione culturale “La Rotonda” con la presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosi Bindi.

«A Venezia il 100 per cento del turismo organizzato, che è un bel pezzo di economia della città, passa per le mani della malavita del Tronchetto. E il Veneto orientale è messo ancora peggio. Lì ci sono camorristi e casalesi» – ha detto il cronista del Gazzettino. Il quale ha ricordato che il fatturato annuo delle criminalità in Italia è di 180 miliardi di euro, pari a una decina di Finanziarie, e ammonito: «Qui la mafia insiste soprattutto nei paesetti e i sindaci non sanno che cosa fare per contrastarla. Il problema è che la questione è sottovalutata: non ci sono i morti per strada, ma ci stanno succhiando il sangue. Bisogna accendere un grande faro su Venezia e il Veneto perché questo è terreno fertile e laboratorio di metodi raffinati di riorganizzazione della malavita».

Un grido d’allarme colto da Rosy Bindi: «Accetto il suggerimento. La Commissione antimafia accenderà un faro su Venezia e il Veneto. E credo anche che si debbano mettere in atto nuovi strumenti di lotta alle mafie, mettendo in campo Commissari prefettizi che aiutino i sindaci dei piccoli Comuni che hanno a che fare con i fenomeni mafiosi. E le banche? Quando si sequestra il bene di un mafioso, è sempre gravato da un mutuo. Com’è che a noi cittadini le banche fanno un sacco di storie a concedere un mutuo e ai mafiosi lo danno senza problemi?»

 

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