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CAVARZERE  «C’è una sentenza del Consiglio di Stato che rigetta il divieto di utilizzare rifiuti provenienti da altre regioni».

Era giovedì scorso, il giorno del consiglio comunale aperto, quando l’ingegner Francesco Bertin che, per conto della Martinelle Energia, aveva curato lo studio di impatto ambientale dell’impianto a biogas di Revoltante, è intervenuto nel dibattito con questa frase. In realtà non avrebbe potuto dire molto di più, perché il pubblico, evidentemente contrario all’insediamento, ha cominciato a rumoreggiare quando Bertin ha preso la parola e lui ha preferito limitarsi a poche parole.

Ma quella non meglio definita sentenza potrebbe essere la carta da giocare, per la società, per realizzare quell’impianto di trattamento rifiuti che i cittadini non vogliono. Il Comune non vuole e la Regione si appresta a bocciare.

Sul piano giuridico, non essendo chiara la sentenza a cui si riferiva l’ingegnere, è difficile capire che valenza essa possa avere. Secondo i comitati ambientalisti «non c’entra nulla. Già adesso, in Veneto, si trattano 250 mila tonnellate di rifiuti provenienti da fuori Regione ma la programmazione sta in capo agli organismi pubblici preposti (gli Ato) non ai privati. E, in ogni caso, resterebbero le difficoltà logistiche più volte richiamate». Sulle intenzioni della Martinelle Energia, dopo i ripetuti no che il progetto ha dovuto incassare, nulla traspare, per ora.

«Io non ho più ricevuto comunicazioni dalla società, né in un senso, intenzione di proseguire l’iter, né nell’altro, ovvero una rinuncia al progetto» afferma il sindaco Henri Tommasi «aspettiamo i tempi di legge per vedere se la Martinelle presenterà osservazioni per controbattere le obiezioni formulate dagli uffici regionali».

Diego Degan

 

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