Gazzettino – L’omaggio a London firmato Marco Paolini
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19
mar
2014
TEATRO – Al Goldoni presenta “Ballata di uomini e cani”
VENEZIA – Marco Paolini si confronta con lo scrittore americano Jack London, al quale dedica il suo ultimo spettacolo “Ballata di uomini e cani” (produzione Jolefilm), in scena – da stasera mercoledì alle 20.30 – al teatro Goldoni fino a domenica 23. Scritto e interpretato dallo stesso Paolini, lo spettacolo si configura quasi una sorta di canzoniere teatrale, nel quale la musica ha un ruolo fondamentale: presenza fondamentale sul palco è infatti quella di Lorenzo Monguzzi, autore e inteprete (affiancato da Angelo Baselli al clarinetto e Gianluca Casadei alla fisarmonica) dei brani originali ispirati dalle opere dello stesso London.
«Al quale – spiega Paolini – devo una parte del mio immaginario di ragazzo, ma Jack non è uno scrittore per ragazzi, la definizione gli sta stretta. È un testimone di parte, si schiera, si compromette, quello che fa entra in contraddittorio con quello che pensa. È facile usarlo per sostenere un punto di vista, ma anche il suo contrario, “Zanna Bianca” e “Il richiamo della foresta” sono antitetici».
Jack London nacque a San Francisco nel 1876, e nella breve vita (morì a soli quarant’anni) si dedicò ai più diversi lavori, compresa una partecipazione all’avventurosa corsa all’oro del Klondike, regione dove scriverà i primi racconti di successo.
«Sono partito – prosegue Paolini – proprio da alcuni racconti del grande Nord. Ho cominciato questo spettacolo raccontando le storie nei boschi, nei rifugi alpini, nei ghiacciai, ho via via aggiunto delle ballate musicate e cantate da Lorenzo Monguzzi, ma l’antologia di racconti è stata solo il punto di partenza per costruire storie andando a scuola dallo scrittore. So che le sue frasi non si possono “parlare” semplicemente, che bisogna reinventarne un ritmo orale, farne repertorio per una drammaturgia».
“Ballata di uomini e cani” si basa su tre racconti (più uno breve costruito su episodi giovanili tratti dalla biografia di London): “Macchia”, “Bastardo” e “Preparare un fuoco”. E proprio da questi personaggi è tratto il titolo dello spettacolo: «Infatti in tutti e tre i testi – conclude Paolini – uomini e cani sono coprotagonisti».
Riccardo Petito