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I giovani agricoltori della Cia hanno presentato le proposte considerate centrali per lo sviluppo del settore, a partire dalla «Banca della Terra»

PADOVA. I giovani imprenditori agricoli di Agia della Cia di Padova chiedono al mondo politico e alle istituzioni locali di poter utilizzare i terreni demaniali in disuso per creare reddito e servizi sociali ai cittadini. È questa la proposta centrale del programma presentato dall’Associazione dei Giovani Imprenditori Agricoli della Cia provinciale, ormai alla vigilia dell’assemblea provinciale che li vedrà protagonisti il prossimo 3 aprile.

Nella sede della Confederazione Italiana Agricoltori di Padova, in via della Croce Rossa, i rappresentanti di Agia e della Cia hanno illustrato nei particolari le richieste che l’associazione intende sottoporre agli enti locali, molti dei quali vicini al rinnovo delle cariche. Oltre alle agevolazioni per l’insediamento di nuove imprese agricole, e ad un accesso facilitato al credito, i giovani agricoltori sono fermamente decisi a costituire la cosiddetta «Banca della Terra», che dia l’opportunità di utilizzare i terreni demaniali liberi e incolti per realizzare aree a servizio dei cittadini, facendo un uso sociale anche dei terreni oggetto di speculazioni edilizie non andate a buon fine.

Alla presentazione è intervenuta la Presidente regionale e provinciale di Agia, Daniela Giarin: «Vogliamo che venga incentivata la concessione di terreni all’agricoltura, e non più solo all’edilizia. A ciò si aggiunge la necessità di avere accesso al credito, uno dei problemi più gravi per i giovani che, in quanto tali, non hanno capitali da investire. La politica deve credere nelle nostre idee».

Tra gli intervenuti anche Luca Trivellato, giovane agricoltore membro di Agia: «Ci sembra giusto fare in modo che le terre concesse dai comuni alle società partecipate, come Attiva, che non sono state valorizzate da un punto di vista economico, tornino ad essere patrimonio della cittadinanza».

E le idee non mancano: «Vorremmo realizzare parchi, orti sociali, e altri servizi per i cittadini, che siano ecocompatibili ed ecosostenibili – ha aggiunto Erri Faccini, imprenditore agricolo dell’associazione – Questi terreni espropriati alla collettività possono diventare luoghi di ritrovo con un ritorno alla ruralità e al rispetto dell’ambiente».

L’iniziativa viene pienamente sostenuta dal Presidente di Cia Padova, Roberto Betto: «Come Confederazione intendiamo confrontarci con i comuni, 64 dei quali saranno chiamati al voto per le nuove elezioni amministrative. E’ venuto il momento che anche i sindaci prendano posizione sul tema della cementificazione e consumo del suolo. Gli indirizzi delle future amministrazioni saranno di importanza capitale per il tessuto imprenditoriale agricolo».

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