Nuova Venezia – Monolocali, vendite a picco
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
24
mar
2014
IL MERCATO IMMOBILIARE » LA CRISI
La recessione è senza fine.
Sono dimezzate rispetto a 6 anni fa, dati pessimi anche per uffici e box auto
Nel 2013 settecento transazioni in meno, azzerate le acquisizioni di alberghi
C’erano una volta le coppie con due redditi “normali” o i single con uno stipendio dignitoso. Erano loro i principali acquirenti dei monolocali: prezzo accessibile, spazi sufficienti, possibilità di accendere un mutuo senza indebitarsi per tutta la vita. Ebbene, con la crisi gran parte di quelle coppie sono divenute monoreddito e tanti single non riescono ad arrivare a fine mese. Risultato? Nel mercato delle compravendite immobiliare, in costante recessione, è soprattutto il modello del monolocale a pagare il prezzo più alto nel Veneziano. Intendiamoci, tutto il settore soffre e il 2013 è stato un anno disastroso, come confermano i recenti dati diffusi dall’Agenzia del territorio: rispetto al 2012 nel Veneziano si sono registrate 700 compravendite in meno e nel confronto al 2008, anno di inizio crisi, se siamo a quota cinquemila in meno (-40%). Ma l’acquisizione di monolocali mostra dati ancora più negativi: si è in dimezzata, mentre le case grandi hanno risentito della crisi, ma in forma meno impattante. Anche il non residenziale (negozi, magazzini, box auto) è in ginocchio.
Crollo del mercato. L’agenzia del territorio certifica per l’anno appena trascorso un ennesimo calo delle compravendite più marcato se si guarda l’intera provincia. In tutto il 2013 si sono registrate nel Veneziano poco più di 7mila transazioni, contro le quasi 7.800 dell’anno prima e le circa 11.900 del 2008. Nel capoluogo le compravendite rispetto al 2012 sono rimaste pressoché invariate mentre sono crollate del 35,5% in confronto a sei anni prima. Il vero e proprio tracollo è avvenuto fra il 2011 e il 2012 quando in provincia, da un anno all’altro, si sono vendute 2.562 case in meno. Nel 2013 la situazione è ancora peggiorata ma in modo più soft.
Crisi dei monolocali. Il modello del monolocale non funziona più. Nel Veneziano lo scorso anno le compravendite per questi tipi di abitazioni sono calate di 100 unità, mentre rispetto al 2008 se ne sono vendute 420 in meno. Anche la casa “piccola”, nella quale dunque è difficile suddividere i costi fra più di due persone, vive per lo più lo stesso trend, anche se con perdite leggermente più contenute. Via via che l’appartamento si ingrandisce, aumenta la possibilità di dividere le spese con un maggior numero di inquilini. Alla fine, infatti, nel Veneziano la case grandi sono quelle che hanno subito il contraccolpo minore, con transazioni diminuite del 29%. Nel capoluogo la situazione è differente, ma Venezia città paga lo scotto di un mercato immobiliare che nel centro storico ha un andamento a se stante.
Non residenziale. Naturalmente la crisi ha messo all’angolo anche il mercato del non residenziale. Guardando solo alla provincia, i dati dell’Agenzia non lasciano spazio a interpretazioni. Partiamo dagli uffici: 233 compravendite nel 2013 contro le 361 del 2008 (-36,3%). Per quanto riguarda i magazzini si è passati da 1.175 a 786 transazioni (-33,1%). Rilevante anche il crollo nel settore dei box e dei posti auto: 9.732 compravendite sei anni fa, 5.875 lo scorso anno (-39,8%). Andiamo avanti. 282 capannoni (o industrie) alienate nel 2008, 180 nel 2013 (-36,2%). E i negozi? Male anche qui. Si è passati da 715 a 456 compravendite (-36,2%). Per quanto riguarda gli alberghi, le vendite (acquisizioni) si sono in pratica azzerate: erano state 17 sei anni fa, 3 invece lo scorso anno (- 82,4%).
Gianluca Codognato
Il parere «Per il rilancio servono ristrutturazioni e meno tasse»
«La ripresa del mercato immobiliare è ancora molto lontana. Tanto più che, a causa dell’eccessiva tassazione, non si intravede alcuna inversione di tendenza nel comparto della casa». Alessandro Simonetto, presidente provinciale della Fimaa (Federazione italiana mediatori agenti d’affari)-Confcommercio, non vede affatto la luce alla fine del tunnel: «Invece che favorire il settore immobiliare si continua ad appesantire il carico fiscale sulle abitazioni. È una politica disastrosa e fallimentare perché tiene bloccato un mercato che, anche con il suo indotto, è in grado di trascinare il rilancio del territorio. Invece in Italia si parla solo di nuove imposte e addirittura di patrimoniale. Tutti provvedimenti che allontanano il possibile investimento nel mattone dopo che all’inizio del nuovo secolo era considerato il miglior affare possibile». In tale contesto, non stupisce che sia crollata in particolare la vendita di monolocali e delle case piccole. «I classici acquirenti di quel tipo di abitazione, come coppie senza figli e single, ormai non ce la fanno ad acquistare, anche se i prezzi delle case sono diminuiti», continua Simonetto. «Troppa incertezza, pochi soldi, meglio magari andare in affitto o trovare una casa più grande per dividere le spese con altri. Il fenomeno della condivisione dell’alloggio è sicuramente in aumento anche se non è quantificabile visto che molto spesso vive nel sommerso». Per quanto riguarda il rilancio del settore, conclude il presidente della Fimaa provinciale, oltre a una decisa riduzione dell’imposizione fiscale, serve anche «favorire una politica della ristrutturazione e del recupero dell’esistente. Continuare a costruire di questi tempi non ha senso».
(g.cod.)