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GRANDI NAVI – Domani il vertice a Roma sulle 7 soluzioni da sottoporre a Via

Zanetti: «La politica deve dare risposte immediate»

Entro domani si svolgerà il nuovo vertice interministeriale (Infrastrutture, Ambiente, Cultura) per definire la procedura Via (valutazione di impatto ambientale) sulle sette soluzioni depositate a Roma per risolvere il problema delle grandi navi e del loro transito per San Marco. Il ministro Maurizio Lupi lo ha promesso solennemente in visita a Ca’ Farsetti: «In 90 giorni ci sarà la valutazione secondo la procedura ordinaria».

Pur avendo Lupi assicurato che tutte le soluzioni saranno valutate senza corsie preferenziali per una rispetto all’altra, sia il presidente del Porto Paolo Costa che il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti, sono convinti che le loro proposte siano le uniche che saranno prese in considerazione. Questo, sulla scorta della “benedizione” della Capitaneria di porto che nella sua relazione ha individuato solo i canali Sant’Angelo Contorta e il “retro Giudecca”.

«La nostra – rilancia condotta degli uffici tecnici del ministero – spiega Zanetti – è l’unica soluzione concorrente a quella del porto. È evidente che Contorta e Giudecca sono soluzioni che danno risposte immediate. Una risposta a una certa politica che ha affrontato il problema delle navi a San Marco dalla parte sbagliata. Le altre ipotesi di spostamento della Marittima sono lunghe e richiedono una pianificazione urbanistica che Venezia non può attendere. Finchè c’è una politica che non affronta i problemi urgenti e dà risposte in tempi lunghi, non ne veniamo fuori».

Non è d’accordo con questa prospettiva l’ingegner Vincenzo Di Tella, progettista delle paratoie a gravità (concorrenti del Mose) e, ora, facente parte del team che ha disegnato il terminal su pontoni galleggianti agganciato all’isola del Mose.

«La nostra proposta dello scalo galleggiante – ribatte – può essere realizzata in cantieri navali attrezzati con tempi e costi certi. È stato verificato con un’azienda la possibilità della costruzione in contemporanea di due moduli in un anno e quindi con il coinvolgimento di più cantieri  è possibile realizzare il pontile per l’attracco di 4 navi in contemporanea per una lunghezza totale di banchina di 600 metri in un anno. Trattandosi una soluzione galleggiante ancorata, in contemporanea con la costruzione dei pontili, saranno installati i sistemi di ancoraggio in modo che appena completata la costruzione i pontili possono essere rimorchiati sul posto e installati nel giro di poche settimane. Noi siamo in grado di garantire la realizzazione dei pontili entro un anno dall’ordinazione».

Di Tella ne ha anche per Costa e Zanetti.
«Anche le proposta di nuovi canali portuali – conclude – dovrebbe rientrare in una pianificazione Portuale allo stessa stregua di nuovi scali».

(m.f.)

 

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