Nuova Venezia – Marghera. La “biorefinery” per navi militari.
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
26
mar
2014
Accordo per rifornire le Marine italiana e americana: firma il 2 aprile
MARGHERA. La raffineria dell’Eni riconvertita alla produzione di oli vegetali da addizionare al carburanti fossili come il diesel, sarà il “distributore” preferito della “flotta verde” di navi delle Marine militari italiana e americana. Il prossimo 2 aprile nella raffineria di Porto Marghera, infatti, sottoscriveranno l’accordo con Eni, in occasione dell’imminente avvio della produzione nazionale di biocarburanti da fonti sostenibili certificate che in un primo tempo userà olio vegetale di palma certificato secondo le norme volontarie, approvate dalla Commissione Europea.
«Obiettivo dell’accordo», si legge in un comunicato stampa congiunto di Eni e della Marina Militare italiana e americana, «l’intera operabilità dei carburanti di nuova generazione per le navi e per gli aeromobili».
Le due marine hanno sperimentato con successo nei mesi scorsi miscele al 50% bioderivate e i risultati sono di grande auspicio anche per le altre marine dell’Alleanza Atlantica (Nato), riducendone la dipendenza dal petrolio. La sperimentazione di base del nuovo combustibile verde sul pattugliatore d’altura italiano Foscari si è conclusa, infatti, con successo. «La frazione di qualità premium si produrrà in scala industriale presso la biorefinery Eni di Venezia a partire da aprile», conclude il comunicato, specificando che «la biorefinery di Venezia è il primo esempio al mondo di raffineria petrolifera convertita per produrre biocarburanti da oli vegetali, anche di seconda e terza generazione: un risultato industriale con importanti ricadute sul territorio, che trasforma il tradizionale sistema di raffinazione del petrolio in un nuovo ciclo verde».
La Marina Militare italiana è la prima in Europa a sperimentare operativamente il green diesel, in anticipo anche rispetto alla scadenza europea che prevede l’uso del 10% di frazione bio entro il 2020. «Il green diesel», spiega la Marina, «permetterà in futuro di ridurre il consumo di derivati petroliferi, contribuendo al raggiungimento degli impegni assunti dall’Italia e dall’Unione Europea in campo internazionale sul contenimento delle emissioni di inquinanti atmosferici e di gas serra, in accordo con le linee guida della Strategia Energetica Nazionale».