Tribuna di Treviso – Sulla linea Treviso-Portogruaro treni ridotti da inizio anno, utenti dirottati sui bus.
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apr
2014
Troppi disagi da Trenitalia. Mom ferma la convenzione
«Così non va, l’accordo è nullo». E da settembre stop al biglietto unico
Troppi disservizi di Trenitalia sulla linea Treviso-Portogruaro, a partire dall’introduzione dell’orario cadenzato ed il crescente ricorso dei clienti ferroviari ai servizi sostitutivi della società Mom (Mobilità di Marca, di Treviso). Per questo la società di autotrasporto ha deciso di rescindere l’accordo di integrazione con Trenitalia, attivo dal 2007. Da settembre, quindi, saranno necessari due biglietti e due abbonamenti per chi viaggia sulla linea Treviso- Portogruaro utilizzando i due mezzi di trasporto, diversamente da quanto avveniva finora. A comunicarlo è il presidente di Mom, Giulio Sartor, precisando che la scelta è stata assunta dopo una serie di diffide inviate a Trenitalia, ma rimaste inascoltate.
«A causa della soppressione di numerosi treni», spiega, «l’utenza si è riversata sul trasporto su gomma, sfruttando l’assenza di costi aggiuntivi prevista dall’intesa. Ma la compensazione economica pattuita ora è totalmente inadeguata dal momento che l’utenza, in alcune fasce orarie, si è completamente riversata sul servizio autobus».
Mom, in sostanza, per far fronte alla richiesta, è stata costretta ad aumentare il numero delle corriere, utilizzando spesso i bus doppi. Tutto questo senza riuscire ad avviare un confronto per la revisione delle condizioni economiche con regione e Trenitalia. Dalla società sono partite almeno quattro richieste, ma tutte sono state ignorate. Nel frattempo l’azienda ha continuato a garantire il servizio, che oggi conta un’ottantina di corse per collegare Oderzo e Treviso. Ovviamente ciò ha comportato maggiori spese. Ed è su questo che si basa la lettera di rescissione unilaterale del contratto. Mom contesta la violazione dell’articolo 2 in tema di programma di esercizio, secondo il quale Trenitalia era vincolata a comunicare e programmare ogni variazione del servizio sulla linea.
«Siamo consapevoli», conclude Sartor, «che si tratta di un atto forte, ma inevitabile, dato che non possiamo sostenere noi i disservizi creati da Trenitalia».
Mom si è trovata all’improvviso con le fermate delle corriere piene di pendolari, rimasti appiedati dopo la cancellazione dei treni. Un disservizio che gradualmente Mom è riuscita a far rientrare, a proprie spese e senza alcun aiuto da parte di Trenitalia. A settembre a rischio saranno quindi tutti i pendolari di Ponte di Piave, San Biagio, Oderzo, Motta che, se non verrà preso un nuovo accordo, se la dovranno vedere con biglietti e abbonamenti diversi a seconda del mezzo usato. Un problema di soldi e di organizzazione. Se si vorrà continuare ad usare indistintamente corriere e treni per percorrere la tratta si dovranno siglare due abbonamenti, con raddoppio dei costi.
Federico Cipolla