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VALBRENTA – Progetto nuova 47

VALBRENTA – Dopo il via libera dato da Roma, lo scorso gennaio, alla Superstrada della Valsugana, della grande opera che condizionerà il futuro del territorio bassanese e valligiano non si parla più, l’argomento è stato accantonato in vista dell’imminente campagna elettorale per le elezioni amministrative, quando la patata che scotta passerà in mano ai prossimi amministratori.
Non la pensano allo stesso modo, però, in territorio trentino, dove il mastodontico progetto lo dovrebbero subire e le forze politiche si stanno interrogando sul futuro della mobilità fra Trentino orientale e Veneto. I sindaci e le giunte della Valsugana e del Tesino, oltre ai direttivi del PD dell’Alta Valsugana e del Canal di Brenta, il gruppo consiliare provinciale PD, il consigliere regionale veneto Stefano Fracasso, il senatore Giorgio Tonini e il dirigente del Dipartimento infrastrutture della Provincia trentina Raffaele De Col, sono stati invitati ad un incontro a Borgo Valsugana, per «definire una strategia complessiva della mobilità fra Trentino orientale e Veneto, coerente con il Protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi, alla luce delle iniziative venete per quanto riguarda la viabilità stradale».
La preoccupazione degli amministratori trentini è stata evidenziata anche dalla Commissione tecnica di verifica dell’Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente. Ha fatto rilevare, infatti, tra le considerazioni generali, che «i comuni trentini interessati dalla statale 47 hanno votato, per ragioni di tipo programmatico e ambientale, una stessa delibera di opposizione all’opera che, oltre a considerare sovradimensionato il traffico previsto e a chiedersi chi pagherà i probabili mancati guadagni dell’operatore privato, ritengono l’intervento sulla SS. 47 in Veneto inutile e dannoso in assenza di un corrispondente completamento in territorio trentino».

Roberto Lazzarato

 

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