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Nuova Venezia – Grandi navi, Orsoni prepara l’ordinanza

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

9

apr

2014

DOPOLA MSC PREZIOSA, LA COLLISIONE E LE POLEMICHE

Grandi navi, blitz di Orsoni

Pronta l’ordinanza di stop. È un avvertimento al governo

È arrivata la “Ventura”, un altro gigante in Bacino

Sono trascorsi solo tre giorni dal ritorno delle grandi navi in Bacino, dal passaggio della Msc Preziosa e dalla
collisione in Marittima, che i giganti del mare continuano a passare davanti a San Marco, fino a nuova decisione. Ieri è stata la volta della “Ventura”, ammiraglia della flotta P&O Cruises del gruppo Carnival.

CROCIERE & POLEMICHE » CRESCE LA TENSIONE

Grandi navi, Orsoni prepara l’ordinanza

Il sindaco lancia un ultimatum di tre giorni al governo e pensa a un provvedimento urgente per tutelare la sicurezza urbana

«Se non arrivano segnali da Roma ci tuteleremo, bisogna decidere in fretta»

«Aspetto tre giorni poi se il governo non interviene qualcosa dovrò fare. La situazione non può continuare in questo modo ». Il sindaco Giorgio Orsoni si lascia scappare la battuta al termine di una cerimonia di inaugurazione, pressato dai cronisti. Che significa? «Nulla, nulla: aspettate venerdì e vedrete ». Stretto riserbo, dunque. Ma lo staff del sindaco in queste ore sta esaminando leggi e regolamenti. Quali sono i poteri del sindaco in materia di grandi navi? Le acque sono di competenza dell’Autorità portuale, il traffico della Capitaneria di porto. Le pressanti richieste di intervento al governo non hanno avuto fin qui alcun effetto, a parte le dichiarazioni di intenti. Così Orsoni pensa a un intervento che possa costringere a «prendere una decisione rapida». «Bisogna decidere, e fare presto per dare certezze agli operatori», ha detto più volte negli ultimi giorni. L’incidente, seppure lieve, di sabato mattina occorso alla grande nave Msc Preziosa ha riaperto giocoforza polemiche e dibattiti. «La dimostrazione che l’errore umano ci può essere, in qualsiasi momento », ha commentato a caldo il primo cittadino, «dobbiamo intervenire». E un intervento immediato, da parte del sindaco, non potrebbe essere che quello di una ordinanza urgente per tutelare «l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana ». I poteri glieli conferisce il decreto legge 92 del 23 maggio 2008. Che prevede, all’articolo 54, la possibilità per i sindaci, in qualità di ufficiali di governo, «di adottare provvedimenti, anche contingibili e urgenti al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana». Uno“strappo” che renderebbe arduo poi trovare una soluzione condivisa. Ma che Orsoni parrebbe pronto a fare se da Roma non arriveranno segnali di decisioni immediate. L’accoglimento da parte del Tar del Veneto del ricorso di Vtp sull’Ordinanza della Capitaneria di porto – che limitava i passaggi nel 2014 e fissava per il 2015 un limite per le navi al di sopra delle 96 mila tonnellate – ha in pratica azzerato la situazione. Molte compagnie delle crociere si sono già «autoridotte », e le navi attese in Marittima sono un po’ meno e un po’ più piccole di quelle del 2013. Ma restano i giganti del mare come la Msc Preziosa, e ieri è arrivata in Marittima la «Ventura». Tutte continueranno a passare per San Marco. «Occorrono prima alternative se non vogliamo colpire l’occupazione e il lavoro», dicono al Porto, «e i pericoli non esistono: questo è lo scalo più sicuro del mondo». Il sindaco rilancia le alternative, in primo luogo Marghera («realizzabile in pochi mesi come attracco provvisorio») e ha chiesto con insistenza al governo di emanare un provvedimento sostituivo. Un braccio di ferro con il Porto che continua. Ma adesso Orsoni sembra aver perso la pazienza. «Se entro venerdì non arriverà qualche segnale da Roma», dice, «sono pronto a fare da solo». Cioè con ogni probabilità ad avviare l’iter per una ordinanza. Anche questa peraltro potrebbe essere impugnata al Tar dall’Autorità portuale e sospesa dai giudici.

Alberto Vitucci

 

 

dibattito al circolo pd di cannaregio

Nuova Marittima a Marghera in cinque mesi due attracchi

Banchine per le navi a Marghera. Ma anche servizi e case in una parte dell’attuale Marittima. Un progetto da quasi un miliardo di euro che potrebbe però «autofinanziarsi» grazie agli investimenti dei privati. E risolvere insieme al problema delle grandi navi anche quello della residenza.

Se n’è parlato ieri pomeriggio nel circolo Pd di fondamenta Ormesini, nel corso di uno degli incontri organizzati dal gruppo di lavoro sulle grandi navi. Tema il «recupero di Marghera», ospiti l’assessore alle Attività produttive Alfiero Farinea e l’ex assessore Roberto D’Agostino, architetto e presentatore del progetto alternativo per spostare la Marittima a Marghera.

«Non è più soltanto un’idea, ma un vero progetto che abbiamo approfondito anche dal punto di vista del Piano economico finanziario», ha spiegato ieri D’Agostino. Significa che l’idea è secondo i proponenti «fattibile in tempi brevi». In 5-6 mesi, secondo l’architetto, è possibile allestire due ormeggi provvisori per grandi navi nel canale Brentelle ed eliminare dal bacino San Marco «il 40 per cento del traffico navale». Altri tre anni ci vorrebbero per la fase 2, cioè per realizzare altri tre posti per grandi navi (meno 80 per cento) e poi in cinque anni il progetto sarebbe completato, con i nuovi attracchi nell’adiacente canale Industriale Ovest. Costi relativamente ridotti (250 milioni di euro) per realizzare una nuova Stazione Marittima che sarebbe collegata con l’aeroporto via gomma e ferrovia, con la città con motonavi e battelli di medie dimensioni. Alla Marittima resterebbero yacht e navi medio grandi, il resto diventerebbe edilizia residenziale. «E le bonifiche nei canali», dice D’Agostino, «sono già previste». Progetti alternativi già all’esame del ministero. E domani all’Ateneo veneto presentazione pubblica del progetto Venis cruise 2.0 di cesare de Piccoli e della società Duferco engineering.

(a.v.)

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