Nuova Venezia – Alta Velocita’, prima tappa: il tracciato
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
11
apr
2014
NODO TRASPORTI» GOMMA E ROTAIA
Non c’è un euro, ma il sì dei sindaci friulani conclude l’iter di definizione del percorso: sarà quello lungo la linea storica
VENEZIA – Non parliamone più. Il tracciato dell’Alta Velocità/Alta Capacità sarà quello stabilito dallo studio di fattibilità predisposto da Rfi dopo le sollecitazioni del commissario Bortolo Mainardi, che conclude così il suo compito di «facilitatore» dell’infrastruttura. Il tracciato è quello che prevede il quadruplicamento della linea ferroviaria esistente nel tratto più lungo, l’utilizzo della «linea dei bivi» attorno a Mestre e la bretella di Dese per entrare in aeroporto. Niente più balletti su tracciato balneare (litoraneo) o autostradale (complanare). Il territorio ha deciso che si procederà per stralci e lungo il tracciato esistente, con il potenziamento della linea esistente. La Regione del Veneto lo aveva deciso qualche mese fa (smentendo l’assessore Renato Chisso, da sempre fautore del tracciato balneare), adesso anche i sindaci friulani hanno detto sì. É il riconoscimento del progetto «più rapido, menod evastante per il territorio e più economico»(dice Luca Zaia). Anche Debora Serracchiani esulta: «Il lavoro che la Regione ha portato avanti in questi mesi non è alternativo al progetto della Tav, a cui la Regione rimane assolutamente favorevole, ma tenuto conto di tutte le criticità del tracciato del 2010 sia nella parte Veneto- Ronchi dei Legionari sia da Ronchi dei Legionari a Trieste e considerate anche le due delibere della Giunta dell’ottobre e novembre scorso che indicavano problemi di compatibilità ambientale e altre criticità di quel progetto, la Regione ha ritenuto di aderire alla proposta presentata da Rfi ». Dunque, il bellunese Bortolo Mainardi, da due anni e otto mesi commissario per l’Alta velocità nel tratto Mestre- Trieste, può ritenere concluso il suo lavoro. Anche perché Debora Serracchiani, con il tacito placet di Luca Zaia, ha dato il benservito alla figura commissariale: «Non avverto l’esistenza di un regime commissariale» ha dichiarato nei giorni scorsi. E infatti il mandato di Mainardi si è concluso con il 31 marzo, dopo l’ultimo vertice con il ministro Maurizio Lupi, i governatori di Veneto e Friuli e l’amministratore delegato di Rfi, Michele Mario Elia. Conclusa questa fase, resta il nodo dei finanziamenti: l’Alta velocità costa, secondo lo studio di fattibilità, 44 milioni al chilometro. E la tratta Mestre-Trieste fa 158 chilometri. Complessivamente, il costo della tratta si aggira dunque sui 7,4 miliardi di euro (772 milioni solo per la bretella aeroportuale). E nonostante le rassicurazioni del governo, per adesso non c’è un euro. Il ministro Maurizio Lupi ha confermato che sarebbe disponibile un miliardo e 800 milioni di euro per ammodernare l’attuale linea. Ma sono in molti a nutrire seri dubbi a riguardo. Anche perché, oltre ai soldi, mancano anche i progetti. Per adesso c’è solo uno studio di fattibilità, con cartografia assolutamente embrionale e non assolutamente sufficiente a procedere con l’iter burocratico. Insomma, più che Alta Velocità è un progetto a Lenta Velocità. Molto lenta.
Daniele Ferrazza