Nuova Venezia – Traffico in tilt alla “Nave de vero”. Flashmob delle commesse.
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
22
apr
2014
Assalto ai centri commerciali
PASQUETTA IN CITTÀ » PIENONE NEI CENTRI COMMERCIALI
Assalto alla “Nave de vero”, traffico in tilt
Prima delle 10 i vigili urbani chiudono la rotatoria nord della Romea, verso mezzogiorno parcheggi auto già esauriti
Il maltempo ha scoraggiato le gite fuori porta Molto affollati bar e punti di ristoro pochi acquisti nei negozi Serrande alzate il 25 aprile e l’1 maggio
Ci si aspettava l’invasione e, complice il brutto tempo della Pasquetta, invasione è stata. La “Nave de vero”, il nuovo centro commerciale inaugurato giovedì scorso e accompagnato in questi primi giorni da una curiosità crescente, ha fatto il pieno. Certo, il meteo ha scoraggiato gli amanti della tipica gita fuori porta del lunedì di Pasqua, comunque già dalle 9.50 del mattino la Polizia municipale è stata costretta a chiudere la rotatoria nord della Romea e alle 11.40 il parcheggio del nuovo centro commerciale di Marghera e di quelli limitrofi risultavano completi. Per far capire la situazione basta prendere come paragone il transito delle auto in un altro centro commerciale mestrino, l’Auchan. Se per trovare un parcheggio libero all’Auchan bastavano pochi minuti, per trovarlo alla “Nave de vero” ce ne volevano almeno 30 dopo essere rimasti in coda tre quarti d’ora per entrare. A mezzogiorno sono comparsi persino i tabelloni luminosi in tangenziale e in autostrada A4 che invitavano gli utenti alla prudenza per la “presenza di code continue in direzione Ravenna”.
Se a Pasqua la chiusura dei grandi centri commerciali è stata totale (eccezion fatta per il Billa di Mestre e Venezia), a Pasquetta c’è stato il “libera tutti”. Valecenter di Marcon, Auchan di via Don Tosatto, Panorama e Centro Le Barche. Tutti aperti e, chi più chi meno, presi d’assalto: prima del decreto Monti, lavorare il lunedì dell’Angelo sarebbe stato un azzardo, oggi la festività sembra scomparsa. Le condizioni meteo hanno fatto la differenza e, con anticipo, sono già state ufficializzate per tutti le aperture del 25 aprile, festa della Liberazione, e dell’1 maggio, festa del Lavoro.
Adeguandosi ai giganti del commercio, anche il Centro Le Barche il 25 aprile terrà aperto fino a tardi con la scusa di una giornata all’insegna del cibo vegano e vegetariano. «C’era la volontà di tenere chiuso domenica e lunedì», ha spiegato il direttore del Carrefour di Marcon, Valerio Gortan, «ma quando si è saputo che a Pasquetta aprivano Auchan, Nave de vero, Panorama, Outlet di Noventa e Iperlando anche noi ci siamo adeguati».
Questa volta anche la festa sacra ha dovuto soccombere davanti alle esigenze consumistiche. Nonostante l’afflusso, comunque, nessuno si è dato a spese folli. Nella “Nave de vero” i locali più affollati erano i bar e punti di ristoro, dove intere famiglie si sono fermate a mangiare o a prendere un aperitivo tra una vetrina e l’altra, ma di persone cariche di pacchi e buste della spesa se ne sono viste poche. Identica situazione all’Auchan e al Valecenter. Se i camerieri dovevano districarsi tra un tramezzino e uno spritz, le commesse dei negozi avevano tutto il tempo di affacciarsi fuori o rispondere al telefonino. Nemmeno le parole del Patriarca Moraglia (che si era fortemente opposto alle aperture pasquali) o del direttore veneto di Confesercenti, Maurizio Franceschi che ha definito le aperture «provocazioni vere e proprie non solo verso i credenti, ma anche verso i laici», sono servite a qualcosa. Allo stesso modo non ha fermato i centri commerciali lo spettro di una giornata di incassi non certo da record. Festività o no si deve tenere aperti per non lasciare spazi alla concorrenza, che sia a 5 minuti di strada o a un’ora; comunque qualche famiglia ci andrà anche solo di passaggio.
Gian Nicola Pittalis
La battaglia per il riposo nei giorni festivi
D’Andrea: «Aperture vergognose»
«Straordinari, buste paga in rete per vedere quanto sono retribuiti»
Le aperture dei negozi in questi giorni di festa ha scatenato le reazioni di chi, da tempo, si batte per i riposi festivi. A parlare per tutti è l’ex commessa trevigiana Tiziana D’Andrea, che porta avanti lo slogan “12 e non di più”, in riferimento alle festività lavorative. Capitanando gli attivisti di “Domenica No Grazie” Veneto e Italia, al grido di “Riprendiamoci il nostro tempo e le nostre famiglie. Restiamo umani”, Tiziana sfoga il suo disappunto: «Queste aperture sono vergognose e non giustificate. Ormai non esistono più le “feste”, senza pensare se e quanto sono pagati gli straordinari. Così facendo perdiamo i nostri valori e noi stessi. In rete, nei prossimi giorni, faremo una ricerca e pubblicheremo le reali buste paga. Non ci vengano a raccontare che alcuni pagano il 70% in più; in realtà sarà già tanto se ci saranno 20 euro e nessuno pensa a che società lasciamo ai nostri figli. Monti parlava di 3 punti fondamentali: adeguamento europeo, aumento di fatturato e aumento di assunzioni; in realtà noi italiani siamo gli unici a restare aperti, non c’è stato alcun aumento di fatturato e nessuna assunzione in più. Questo non lo diciamo noi ma i responsabili della grande distribuzione. Andiamo a vedere quante attività hanno chiuso nei centri storici perché non possono restare aperti la domenica in concorrenza coi centri commerciali. È questo l’aumento di lavoro promesso?».
La protesta
Flash mob in piazza Ferretto di commesse e delegati Cgil
Incuranti della pioggia, sono arrivati in piazza Ferretto ieri mattina con stoviglie, bicchieri e tovaglie ed hanno improvvisato un picnic seduti sui marmi del “salotto” buono di Mestre. Uomini, donne e anche qualche ragazzino. In tutto una decina di persone. «Contro l’aperto sempre, ad ogni ora ed ad ogni costo», un gruppo di commesse e delegati sindacali di Spi Cgil e Filcams hanno organizzato un flashmob di protesta contro la Pasquetta con i centri commerciali aperti. Un video ha poi diffuso via Facebook volti e parole dei partecipanti all’iniziativa di protesta che arriva dopo vari appelli per scioperi della spesa e boicottaggi dei centri commerciali, ieri aperti in città. Un picnic metropolitano di vicinanza «a quanti nel giorno di Pasquetta hanno dovuto stare al lavoro», spiegano. Ad ideare l’iniziativa è stata una lavoratrice di HM,che nel video spiega: «Il senso di questo flash mob è il recupero del tempo e di spazi sociali, senza demonizzare i centri commerciali che sono luoghi di lavoro ma per una politica di equilibrio e integrazione tra parti sociali». A sostenere l’iniziativa anche Filippo Nappi (Spi Cgil- Lista “Il sindacato è un’altra cosa) e una delegata Filcams che opera nei musei civici veneziani . «Il lavoro festivo nel settore del commercio è condizionato dal proliferare di centri commerciali, assolutamente ingiustificato», spiega. Una dipendente del centro “Le Barche”, anch’esso aperto a Pasquetta, spiega: «Se siamo aperti è per la disponibilità della nuova “Nave de vero” a tenere aperto fino alle 23, tutti i giorni. Questione di concorrenza ma gli incassi non saranno granché». Critiche sono piovute sulle liberalizzazioni delle aperture, decise dal governo Monti. «Si dovrebbe tornare, invece, alle 20 aperture della legge regionale in una città come Mestre perché la torta da spartire è questa».
Mitia Chiarin