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Nuova Venezia – Sfida a due per aggiudicarsi Poveglia

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

8

mag

2014

Accolta l’offerta dell’Associazione di 160 mila euro. Ma c’è chi pronto spendere 513 mila €. Seconda asta il 13 maggio

Vera Mantengoli  «Valgono di più 513 mila euro o duemila teste pensanti?». È questa la provocazione che l’Associazione Poveglia ha lanciato allo Stato dopo aver appreso ieri pomeriggio di essere passata puntando 160 mila euro alla seconda fase dell’asta. Il direttivo ha deciso di non mollare la competizione e in sei giorni tenterà in ogni modo di raggiungere almeno la base dell’asta, definita dall’offerta dell’altro acquirente, quello che si cela dietro la sigla “User 10801” (forse una società immobiliare), che ha proposto alla prima mano 513 mila euro. Una terza busta elettronica è stata inviata al bando, ma non ha superato la verifica. In gara ci sono quindi solo due sfidanti. Il duello finale a colpi di mille euro tra l’Associazione Poveglia e l’anonimo compratore si svolgerà su una piattaforma virtuale il 13maggio alle ore 13. Le sorti di Poveglia verranno segnate proprio quel giorno, quando i due soggetti in competizione (anonimo e associazione) si troveranno a combattere una battaglia virtuale, diretta dal demanio. Le regole sono severe: ogni cinque minuti gli sfidanti potranno puntare mille euro in più, fino a quando soltanto il più ricco rimarrà in piedi. «Non ci arrendiamo»,hanno detto ieri pomeriggio Lorenzo Pesola e Giancarlo Ghigi del direttivo, «andremo avanti fino alla fine per tentare di tenere l’isola per i veneziani». Che cosa potrà succedere in queste ultime 144 ore? Tutto è possibile. Il dato di fatto attuale è che alle 11 di martedì mattina, prima di chiudere la busta elettronica, i soldi sono stati messi tutti e 160 mila, fino all’ultimo centesimo. Purtroppo non è stato possibile inserire i 40 mila in transito e altri che stanno comunque aumentando di ora in ora. In sintesi, la somma disponibile adesso è di oltre 200 mila mila euro per 2000 donatori, anche questi in aumento, ma ancora lontani dal traguardo. La speranza è che, oltre alla partecipazione di altri cittadini italiani ed europei, ci sia anche quella di qualche mecenate illuminato e filantropo per il quale il portafoglio non rappresenta un problema come lo è per i comuni mortali. Ieri mattina il direttivo e i simpatizzanti si sono dati appuntamento sulle 10 al “Bar Palanca” di Andrea Barina, il primo che ha lanciato concretamente l’idea di comprare l’isola. L’ora fissata dal demanio per l’apertura delle buste elettroniche è alle 11, ma tutti arrivano prima, ognuno con un computer in borsa per paura che qualcosa vada storto e si perda la connessione sul più bello. Tutti sono emozionati, nel bene e nel male. C’è chi è convinto che l’associazione sarà l’unica a partecipare, chi invece è colto dalla paura dell’ultimo minuto e teme di essere escluso. Qualcuno si vede già in fondo a una lista di sceicchi, altri pensano la strategia in caso di rilancio. Si sfogliano i giornali al banco, si inizia qualche conversazione, ma non si riesce a fare nulla se non a guardare l’orologio di un computer Mac aperto sul sito del demanio. Qualche minuto prima delle 11 la quindicina di persone presenti entra in totale stato di apprensione che viene sciolta da una grande risata non appena il cuoco Piero si presenta con un pentolone di camomilla. L’attesa è lunghissima. Sul monitor una scritta: «Esame Buste». Dopo un’ora appare l’offerta dell’anonimo di 513 mila euro, una strana cifra non tonda. Un’altra colletta avvenuta nel silenzio? La seconda busta è dell’Associazione Poveglia che viene valicata dopo due ore sulle 14.30, ma non è l’ultima. Quante ce ne saranno ancora? Sulle 16 la terza viene rigettata. Rimangono solo i due sfidanti. Molte migliaia di euro separano i due concorrenti,mail ritiro non è contemplato. Cosa ne sarà del sogno di Poveglia? «In ogni caso è stato un piccolo passo per ciascuno di noi – dice con un sorriso Barina, parafrasando Neil Armstrong – ma un grande passo per tutta la cittadinanza ».

 

Il sindaco Orsoni: «Ci stiamo muovendo»

L’amministrazione comunale conferma l’interesse. Si aprono scenari alternativi al bando di gara

La battaglia non è persa. «Ci stiamo già muovendo», sorride il sindaco Giorgio Orsoni, «bisogna avere fiducia». Parole un po’ criptiche. Che testimoniano però di un interessamento più che formale dell’amministrazione comunale all’asta in corso per assegnare in concessione la splendida isola abbandonata a due passi da Malamocco. Due le offerte pervenute. Quella del comitato dei cittadini, che ha raccolto in pochi giorni 160 mila euro. meno di un terzo di quanto ha offerto l’altro concorrente. Ma entrambe le offerte non sono «congrue» al valore dell’isola. La soluzione potrebbe essere quella dell’annullamento della gara. A quel punto potrebbe scattare da parte del Comune la prelazione, visto l’interesse pubblico del luogo. Un acquisto a prezzo ridotto o forse un canone annuale. Tutte ipotesi da verificare che rimetterebbero in corsa l’associazione spontanea di cittadini. Che un risultato lo ha raggiunto: accendere i riflettori sulla questione Poveglia e dimostrare l’interesse della città per l’ex convento, ex polveriera, poi «convalescenziario», abbandonata da almeno trent’anni. Il sindaco Orsoni, come tanti altri veneziani, ha versato la sua quota per diventare «piccolo azionista» dell’isola. E ai promotori ha promesso interessamento. Le armi in mano all’ente pubblico per convincere il Demanio a offrire alla collettività quello che è sempre stato un bene pubblico sottraendolo alle speculazioni, non sono poche. Il Demanio, da parte sua, ha il dovere di “valorizzare” le proprietà dello Stato, e certo non può cedere gratuitamente un bene che ha deciso di mettere sul mercato. Ma a fronte di una valorizzazione, almeno di una parte dell’isola, il Comune potrebbe strappare il diritto all’uso delle parti più pregiate. C’è tempo fino a martedì per rilanciare. E subito dopo per trovare altre strade per non perdere l’isola.

(a.v.)

 

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