Nuova Venezia – Grandi navi, Contorta bocciato dalla “Via”. E scoppia la polemica.
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
10
mag
2014
La commissione contraria al progetto del Porto ma il testo non è mai stato reso noto. Casson: «Manca la trasparenza»
Il progetto del nuovo canale Contorta “bocciato” dalla commissione Via del ministero per l’Ambiente. Un parere che non lascia spazio a interpretazioni, di segno nettamente negativo sulla proposta presentata dall’Autorità portuale. Per i «significativi impatti ambientali sull’intero ecosistema lagunare», ma anche per i «tempi troppo lunghi di realizzazione, almeno quattro anni».
Una bocciatura che riapre gli scenari e alimenta le polemiche. E si tinge di giallo. Perché il documento, approvato all’unanimità dalla commissione tecnica per l’impatto ambientale Via e Vas, porta la data del 27 settembre scorso e non è mai stato reso pubblico. «Un silenzio inspiegabile», accusa il senatore veneziano del Pd Fenice Casson. Che ieri ha inviato una interrogazione urgente al presidente del Consiglio Matteo Renzi e ai ministri dell’Ambiente, delle Infrastrutture e dei beni culturali. Casson chiede «se il governo non ritenga di garantire la massima trasparenza e la massima pubblicità, anche al fine di evitare che sulle questioni connesse ai suindicati lavori pubblici possano verificarsi interventi illeciti o peggio ancora criminali, come peraltro per recenti vicende concernenti lavori pubblici nella laguna di Venezia è già successo».
Parole che fanno sobbalzare Paolo Costa, ex sindaco e presidente dell’Autorità portuale. «Ma di che parla? Mi domando quale trasparenza sia stata garantita dal ministero dell’Ambiente, che ha esaminato un progetto a insaputa del proponente. Noi non abbiamo presentato niente». Eppure nella prima pagina del parere allegato all’interrogazione (il numero 1346 del 27 settembre 2013) si parla del progetto proposto dall’Autorità portuale per individuare «vie di navigazioni alternative a quelle vietate dal decreto Clini Passera». Il progetto preliminare depositato all’Ambiente riguarda «l’adeguamento della via acquea di accesso alla Stazione marittima e la riquailificazione delle aree limitrofe al canale Contorta-San’Angelo».
La commissione, presieduta dall’ingegnere Guido Monteforte Specchi e composta da 22 architetti, ingegneri ed esperti di varie materie, ha espresso dunque parere contrario sullo scavo del nuovo canale, 5 chilometri di via d’acqua che dovrebbero essere portati da un metro e mezzo a dieci metri e mezzo di profondità. La commissione richiama il rischio di innescare processi erosivi per il dragaggio di oltre 8 milioni di metri cubi di fanghi.
Ma la commissione esprime molti dubbi anche sul canale Vittorio Emanuele II proposto dal sindaco per far arrivare le navi in Marittima. Per la commistione di traffico con le navi merci – anche se il sabato e la domenica gli arrivi sarebbero quasi nulli – e per la difficoltà di far compiere la “curva” alle grandi navi. Accoglie le osservazioni della Capitaneria, che ha scartato il Vittorio Emanuele e propone di lasciare tutto come sta e nel frattempo di studiare la possibilità di far passare le navi dietro la Giudecca. Scenario sempre più confuso, in attesa del vertice tecnico convocato per lunedì a Palazzo Chigi dal premier Renzi. Riunione in cui si dovrà scegliere la soluzione migliore tra quelle depositate. Intanto spunta il parere contrario della commissione Via alle proposte di utilizzare nuovi canali in laguna.
Alberto Vitucci
Tar, sentenza sui divieti rinviata a giugno
Trevisanato: «Ma se non si decide niente, le navi se ne andranno da sole». Lunedì il vertice a Roma
Sentenza di merito rinviata a fine giugno. Il Tar non ha deciso sul ricorso presentato da Venezia terminal passeggeri contro i divieti alle grandi navi firmati dalla Capitaneria di Porto. Le parti hanno accolto la proposta del presidente del Tribunale amministrativo e la sentenza è stata rinviata di un mese e mezzo. Si dovranno approfondire molte questioni. E soprattutto capire quali saranno le decisioni del governo sulle vie alternative per l’accesso in città delle navi al di sopra delle 40 mila tonnellate. «Ma non c’è problema, se non si decide nulla le navi se ne andranno da un’altra parte», dice polemico il presidente di Vtp Sandro Trevisanato». Un calo dei passaggi, secondo Vtp, si è già visto con la deviazione dei traghetti a Marghera e con la rinuncia di qualche compagnia. Dunque, «il problema non sussiste». «Se vogliamo dire addio a mezzo miliardo di introiti e a 5 mila posti di lavoro andiamo avanti così», dice Trevisanato. Che rilancia la sua proposta di scavare il canale dell’Orfano, per far passare le navi dietro la Giudecca. Un progetto che il ministero delle Infrastrutture era pronto ad esaminare, insieme allo scavo del canale Contorta. Ma entrambi, secondo gli oppositori, «sono contrari alla normativa e provocano danni ambientali alla laguna». Oltre a questi ci sono depositati al ministero anche i progetti per deviare le grandi navi a Marghera (studio D’Agostino), ipotesi sostenuta dal sindaco Giorgio Orsoni insieme alla possibilità di ampliare il già esistente canale Vittorio Emanuele. E poi le quattro proposte che prevedono lo spostamento del porto passeggeri al Lidom, davanti all’isola artificiale del Mose. progettio De Piccoli-Duferco, progetto Luciano Claut e i progetti firnmati da Stefano Boato e Gianni Fabbri.
Il rebus si potrebbe risolvere già lunedì, quando è convocata a Roma (Sala Verde di palazzo Chigi, ore 15) la riunione tecnica presieduta dal sottosegretario Graziano Delrio. In qulla sede si dovrà scegliere il progetto da mandare avanti. Tenendo conto di tutte le implicazioni ambientali, economiche e del lavoro. le categorie economiche insistono per il Contorta e bocciano l’ipotesi Marghera. I comitati No Grandi navi che chiedono di estromettere dalla laguna le navi incompatibili e inquinanti.
Il Porto ha in sospeso oltre alle vie alternative alle navi passeggeri anche il grande progetto per l’off shore, il terminale in mare a otto miglia dalla costa che dovrebbe accogliere le grandi navi portacontainer. Costo stimato, quasi due miliardi di euro, di cui 700 ilioni da privati.
Ci si aspetta il via al finanziamento da un momento all’altro. Tutto sarà approvato dal Comitatone convocato per fine maggio.
(a.v.)