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Nuova Venezia – Coro di no contro le trivellazioni in mare

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

26

mag

2014

Operatori turistici e sindaci bocciano il progetto croato e chiedono a Roma e all’Europa di intervenire

JESOLO – La sollevazione degli imprenditori del turismo: «Non mettete quelle piattaforme petrolifere sulla costa croata». Le trivellazioni petrolifere sono la nuova ossessione alla vigilia di questa stagione estiva 2014 che partirà con estremo ritardo dopo un maggio piuttosto nebuloso. Da Jesolo è iniziata la campagna contro le trivellazioni con una conferenza stampa del deputato europeo Andrea Zanoni che ha acceso subito il dibattito sulla costa veneta. Il portavoce dei sindaci, il primo cittadino di Bibione, Pasqualino Codognotto, ha riunito a Eraclea Mare i primi cittadini della costa veneta per discuterne e il risultato è stata la forte paura espressa dagli amministratori del litorale davanti a questa possibilità. Altro che ripascimento ed erosione marina che davanti un mare minacciato dal petrolio non sono più nulla. Dal prossimo anno si potrebbe iniziare a tremare sul serio per le estrazioni di petrolio su ben 19 piattaforme intanto autorizzate dal governo Croato dopo che è stato dato il via libera seguito alla scoperta di giacimenti milionari. Un’operazione che vede alle spalle grandi investitori e interessi internazionali. C’è anche chi ha invitato a riflettere sulla possibilità di godere dei benefici di queste estrazioni, per non sopportarne solo i rischi, inunmomento in cui l’energia e i suoi approvvigionamenti sono tutto per un Paese che non voglia dipendere da altre nazioni. Ma la posizione del turismo in genere è di estrema paura. Lo ha detto anche il presidente di Federconsorzi, e vice presidente Union Mare Veneto, Renato Cattai quale sarebbe la sciagura sulla costa veneziana dopo un simile intervento sulla “dirimpettaia” costa croata. «Adesso noi imprenditori», dice l’ex presidente Apt e presidente del consorzio Manzoni, Amorino De Zotti, «dobbiamo ancora una volta fare squadra e arrivare se serve e Roma e in Europa. Non c’è tempo da perdere. I turisti stanno già chiedendo informazioni, soprattutto gli stranieri. Il turismo è una delle poche economie che tira ancora. Il mare Adriatico forse non sarà limpido come ai Caraibi, ma è pulito e disseminato di bandiere blu. Se arriveranno 19 piattaforme, potenziali 50, esattamente davanti a noi e con le correnti che ci portano tutto potremo dire lo stesso? Resteranno le bandiere o dovranno essere ammainate?. «Ricordiamo che oggi», conclude, «nella scelta di una vacanza si pesa tutto ed è un attimo partire per altri lidi».

(g.ca.)

 

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