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Martedì 17 giugno, alle ore 15.45, uscirà dall’ex stabilimento della Nuova Esa di Marcon l’ultimo camion carico di pentasolfuri.
Ad annunciarlo è stato lo stesso sindaco di Marcon Andrea Follini, più che soddisfatto di come sta procedendo l’opera di bonifica dell’area di via Fornace in cui, per anni, sono rimasti giacenti oltre seimila tonnellate di rifiuti, molti dei quali assai pericolosi.
I lavori per la rimozione dei pentasolfuri, la sostanza che Arpav e Vigili del fuoco hanno classificato tra le più pericolose per tipologia e stato di conservazione presenti nel sito, sono iniziati il 28 ottobre dell’anno scorso, grazie al cantiere messo in piedi da Veneto Acque Spa, per conto della Regione Veneto e attraverso il quale i rifiuti sono stati avviati agli impianti di smaltimento specializzati. La prossima settimana si concluderà, dunque, la prima fase dell’operazione risanamento dell’ex stabilimento, quella che gli amministratori locali, ma soprattutto gli oltre 15mila abitanti del territorio marconese, auspicavano da tempo. Ricordiamo che l’incendio scoppiato esattamente due anni fa nell’area dell’ex stabilimento provocò parecchia tensione tra gli abitanti del posto, perché i più ebbero in quel frangente consapevolezza, pur sapendo da tempo dell’esistenza di tale sito, di essere davvero vicini ad una «bomba» ad alto potenziale.
Fortunatamente, in quella circostanza, le fiamme si fermarono prima di intaccare le sostanze più pericolose, grazie anche al tempestivo intervento dei Vigili del fuoco, ma quell’episodio non lasciò nessuno tranquillo, tanto meno il sindaco e l’intero consiglio comunale di Marcon che hanno iniziato da subito a sollecitare l’avvio della bonifica.
Conclusa la prima fase, che verrà a costare all’incirca mezzo milione di euro, ci sarà, poi, da portare via anche quei rifiuti ritenuti meno pericolosi (plastiche, terre, copertoni, bombolette spray, idrocarburi, ecc..), ma pur sempre ingombranti. «Per allontanare ciò che rimane – ha spiegato il sindaco – utilizzeremo il milione e mezzo di euro che ancora ci rimane del finanziamento regionale, anche se sarà un’operazione che si potrà fare con più tranquillità trattandosi di rifiuti che non comportano rischi per la salute pubblica».

Mauro De Lazzari

 

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