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Franano gli argini: ieri manifestazioni lungo il Brenta contro il rischio idraulico

Il sindaco di Fossò: «Risposta irragionevole, per noi è una vera beffa»

Mentre il sindaco di Fossò manifesta sugli argini del Brenta contro il rischio idraulico, la Regione del Veneto dice che il territorio comunale non corre alcun pericolo.
«Le tavole delle bozze del Piano di gestione rischio alluvioni non evidenziano aree allagabili nel Comune di Fossò per eventi con tempo di ritorno di 30, 100, 300 anni e il fiume Brenta attraversa solo la parte più occidentale del territorio comunale». È questo in sintesi in testo della missiva sulla sicurezza idraulica arrivata in settimana al comune di Fossò da parte della Regione del Veneto.
Una lettera che ha fatto molto arrabbiare il primo cittadino fossese, arrivata in risposta ad una richiesta per l’inserimento di Fossò nell’elenco dei territori di pericolosità idraulica P4. Per l’intera Amministrazione comunale la comunicazione suona come una beffa.
Tanto più che proprio ieri mattina il sindaco di Fossò, Federica Boscaro, assieme ad una rappresentante dell’Amministrazione comunale di Camponogara, al Comitato Intercomunale Brenta Sicuro, Legambiente Veneto, la confederazione agricola della CIA e alcuni cittadini del territorio, manifestavano sull’argine sinistro del Brenta, a Sandon di Fossò, per ottenere più sicurezza sugli argini (altre manifestazioni si sono tenute ieri a Vigonovo e Piove di Sacco). Il luogo prescelto era proprio il punto dove è in corso una grossa frana sulla riva interna del fiume, che secondo il primo cittadino, «in caso di piena e di un ulteriore cedimento potrebbe mettere in serio pericolo la tenuta dell’argine superiore e di conseguenza la sicurezza idraulica del territorio.
Per questo e per altri motivi avevamo chiesto alla Regione del Veneto l’inserimento del nostro territorio comunale tra le zone pericolose dal punto di vista idraulico – ha affermato il sindaco Boscaro. Trovo la loro risposta irragionevole e beffarda».

Vittorino Compagno

 

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