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CHIOGGIA – La denuncia del Gruppo Turismo

CHIOGGIA – «I lavori del Mose penalizzano Chioggia sulla partita delle grandi navi da crociera». Lo sostiene Marino Masiero, presidente di Slow Lagoon e nel direttivo di Gruppo Turismo. «I lavori di posa dei cassoni centrali del Mose a Chioggia – afferma – andrebbero sospesi e l’opera modificata immediatamente per non penalizzare la città. Pochi sanno che la nostra soglia d’ingresso è a meno 11 metri contro i meno 14 di Venezia. Tenuto conto del “franco di sicurezza di 2 metri” per far passare le navi passeggeri, questa differenza squalifica il porto di Chioggia impedendole di far entrare le grandi navi da crociera». Il Gruppo Turismo Chioggia chiede quindi di abbassare la soglia delle paratie centrali del Mose per un centinaio di metri di larghezza alla bocca di porto. «Di fronte ai sette miliardi di costo complessivo del Mose, quella maggiore profondità di tre metri avrebbe inciso, forse, per qualche punto percentuale – continua Masiero – Un piccolo aumento di spesa che, a fronte delle opportune revisioni dell’appalto unico, potrebbe ampiamente venire coperta da economie e risparmi che si profilano all’orizzonte rispetto al passato. In compenso quei tre metri che mancano ci impediscono, a nostro parere per volontà e non certo per ragioni tecniche, di essere un porto a tutto tondo come Malamocco e Lido». A quanto pare, con il Mose impostato in questo modo, Chioggia vedrà arrivare navi passeggeri minori e cioè con pescaggio inferiore a 9 metri. Navi che sono considerate superate dalle stesse compagnie armatoriali, sia sotto il profilo economico che cantieristico. «Siamo di fronte – continua Masiero – all’ennesima scelta politica dannosa per la nostra città che non potrà vedere mai lo sviluppo a pieno del porto passeggeri. Il sindaco tace da troppo tempo sia sul terremoto del Mose, sia su questioni focali come il responso del Ministero sull’inadeguatezza del porto, delle sue banchine e della larghezza del canal Lombardo. Auspichiamo che su questioni come queste il primo cittadino si pronunci, dissociando la città da quello che è accaduto e affermando la priorità di rivedere l’intera questione Mose». Gruppo Turismo chiede quindi all’amministrazione comunale di prendere posizione il prima possibile su una tematica importantissima che potrebbe portare occupazione e ricchezza per la città.

 

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