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Nuova Venezia – No Grandi Navi, arriva l’esposto

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

18

lug

2014

INDIRIZZATO a procura e cantone

«Il commissario ci incontri: abbiamo informazioni utili per lui»

Conferenza stampa davanti a Ca’ Farsetti, oggi a mezzogiorno, per l’Associazione Ambiente Venezia ed il Comitato NO Grandi Navi- Laguna Bene Comune, che vogliono così sollecitare il commissario Zappalorto a mettere in agenda l’incontro richiesto dal fronte che chiede l’allontanamento delle navi dalla laguna di Venezia e la realizzazione di un nuovo scalo in bocca di porto del Lido. «Nell’incontro che chiediamo», spiegano gli organizzatori in una missiva al commissario, «potremo fornirle materiali e informazioni in modo che lei possa essere in possesso di tutti gli elementi necessari per le opportune valutazioni in caso di un suo coinvolgimento in possibili, ma non auspicabili per noi, riunioni del Comitatone». Tra navi e Mose, i Comitati ricordano di aver già inviato alla Procura – documentazione ora inviata anche al presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone – un esposto per segnalare «quanto accaduto nel novembre 2006, durante la riunione del Consiglio dei Ministri in cui sono state respinte tutte le posizioni del Comune di Venezia volte a dimostrare la problematicità del sistema Mose, nonché tutte le soluzioni alternative ad esso, meno costose e più funzionali. In quella sede si è quindi assistito ad un comportamento di tecnici e politici volto esclusivamente a consentire l’esecuzione del sistema Mose (…) che alla luce delle vicende giudiziarie oggi emerse, possono destare legittimi sospetti sulla correttezza delle decisioni allora assunte».

 

«Su Mose e laguna decida la Città metropolitana»

Proposta di emendamento presentata da Martella (Pd) per scongiurare la cancellazione del Magistrato alle Acque

Magistrato alle Acque soppresso, e le sue competenze sulla laguna trasferite alla Città metropolitana. È la proposta di emendamento presentata in commissione alla Camera sul testo del governo sull’abolizione della struttura in laguna del ministero delle Infrastrutture. Sarà adesso l’aula della Camera a dare il via alla modifica, presentata dal deputato veneziano del Pd Andrea Martella. Che dovrebbe scongiurare la cancellazione di competenze e professionalità e trasferire i dipendenti del Magistrato alle Acque che si occupano di laguna alle dipendenze della Città metropolitana. E nel frattempo del commissario straordinario che governa il Comune. Un colpo di spugna, quello deciso da Renzi sulla storica struttura che da cinque secoli governa la laguna, che non tutti condividono. Se gli uffici negli ultimi anni non hanno messo in atto la loro funzione di controllo, non significa che si debba cancellare l’intera struttura. «Meglio dotare il Magistrato alle Acque di tecnici capaci e indipendenti, com’era una volta, ricorrendo all’Università di Padova», propone il portavoce di Ambiente Venezia Armando Danella. Ma intanto c’è da fare i conti con la proposta lanciata all’indomani degli arresti degli ex presidenti Patrizio Cuccioletta e Maria Giovanna Piva, dallo stesso premier Matteo Renzi. Da un punto di vista giuridico, in occasione della discussione sulle misure urgenti «per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari » (2486), la Camera ha accolto di sostituire il comma 3 dell’articolo 18, quello che include la soppressione delle sezioni staccate del Magistrato alle Acque. In questo comma si legge che il Magistrato alle Acque per le province venete e di Mantova viene soppresso e accorpato al Provveditorato di riferimento, ma ad esclusione «delle competenze relative all’estuario Veneto, per quelle di polizia lagunare e per quelle relative all’organizzazione della vigilanza lagunare». La parte esclusa viene attribuita al commissario straordinario «nelle more dell’insediamento degli organi istituzionali dell’area metropolitana» (legge n.56 del 2014). Nel testo si legge che le risorse umane e strumentali, giù nell’organico del Magistrato alle Acque, sono assegnate al commissario. Questo potrebbe significare due opzioni: o che il commissario straordinario rimarrà molto tempo in laguna o che i tempi di esecuzione della legge saranno tanto rapidi da entrare in vigore a breve. Quello che emerge dal testo è che il commissario avrà le competenze del Magistrato anche sui provvedimenti «per la salvaguardia del carattere lagunare e monumentale di Venezia attraverso opere di risanamento civico e di interesse turistico». Il comma proposto in discussione alla Camera elenca una serie di ambiti di intervento che andrebbero discussi in Comune a differenza di quanto successo fino ad oggi. Quando i più importanti progetti sulla laguna – in territorio veneziano – spesso non sono nemmeno stati illustrati al Comune. Tutto quello che riguarda gli interventi sulla laguna e la tutela del territorio veneziano dagli inquinamenti delle acque andrebbe quindi per competenza alla Città metropolitana, e in attesa di essa al commissario straordinario Zappalorto che governa in attesa delle nuove elezioni.

(a.v. -v.m.)

 

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