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Dopo lo stop della Corte dei Conti alla Romea commerciale i comitati terranno una manifestazione il 20 e 21 settembre

Opzione Zero «Opera insostenibile sul piano finanziario e ambientale»

MIRA – La battaglia non si ferma. Lo stop della Corte dei Conti alla Romea commerciale per i comitati non basta. Non è ancora tempo di festeggiare nonostante una grande battaglia sia stata vinta: serve lo stralcio definitivo dell’opera. La Corte dei Conti di fatto ha reso carta straccia il visto di legittimazione della delibera del Cipe dell’8 novembre 2013. Per il prossimo settembre contro la Orte-Mestre i comitati hanno indetto due giornate di mobilitazione su tutti i territori attraversati dal tracciato. Ora l’obbiettivo di tutti, una volta che sarà archiviata la Romea commerciale, è mettere in sicurezza l’attuale Romea. Opzione Zero, il comitato rivierasco che da più di dieci anni si batte contro la Romea commerciale, spiegano le portavoci Rebecca Rovoletto e Lisa Causin, «esprimono grande soddisfazione per l’ennesima battuta d’arresto subìta dal progetto Orte- Mestre, ma non canta vittoria. Il rilievo della Corte dei Conti riguarda in particolare l’impossibilità, stante la normativa attuale, di utilizzare gli 1,8 miliardi di euro di defiscalizzazioni previste nel piano finanziario della Orte-Mestre. Inoltre nel medesimo piano finanziario si fa riferimento all’utilizzo indebito di un surplus aggiuntivo di remunerazione del capitale investito da parte dei privati. Tanto basta per bloccare la delibera Cipe e quindi anche la gara per la progettazione definitiva e l’assegnazione di appalti e concessione. I tempi dunque si allungano e questo è un vantaggio per i comitati e le associazioni che osteggiano l’opera». Per i comitati però «il dato vero è che questa nuova autostrada, oltre che anacronistica, risulta insostenibile e distruttiva da qualsiasi punto di vista. È inequivocabile come la nuova autostrada Orte-Mestre, del costo di almeno 10 miliardi di euro, fosse in cima agli interessi della lobby veneta del cemento e si finanziasse con un sistema che poi sarebbe stato a carico dei contribuenti ». La battaglia però non si ferma. «Tutti i comitati», concludono Causin e Rovoletto, «si danno appuntamento al 20-21 settembre per una giornata di mobilitazione in contemporanea su tutti i territori attraversati. L’ obiettivo lo stralcio definitivo dell’intero progetto».

Alessandro Abbadir

 

I sindaci «Strada ideata negli anni ’90 e che oggi non ha più senso»

DOLO – Cinque Comuni – Mira, Dolo, Camponogara, Pianiga, Mirano – hanno votato degli ordini del giorno contro l’opera. Soddisfatta Maddalena Gottardo, sindaco di Dolo: «Dal punto di vista pragmatico non ritengo il progect financing lo strumento idoneo per finanziare le opere pubbliche e sono d’accordo con la decisione della Corte dei Conti, dal punto di vista politico questa decisione fa sì che si ritorni a parlare dell’utilità dell’opera in un momento di crisi dove c’è poco denaro pubblico e in territori con infrastrutture che devono essere messe in sicurezza. I soldi dell’opera vengano investiti nella defiscalizzazione a sostegno delle aziende e per liberare il patto di stabilità dei Comuni». È molta la soddisfazione fra i sindaci della Riviera per la bocciatura alla Corte dei Conti della Romea Commerciale. «Questa strada», spiega il presidente della Conferenza dei sindaci e sindaco di Camponogara Giampietro Menin, «non aveva più senso dal punto di vista trasportistico . È ora di agire per mettere in sicurezza il tragitto attuale. È un’opera datata in tutti i sensi». Sulla stessa linea il sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri per il quale una sistemazione dell’attuale Romea si potrebbe fare con un raddoppio dell’opera sul lato laguna: «Certo un recupero dei flussi di traffico nell’ultimo anno c’è stato sull’attuale Romea , ma dai livelli precrisi cioè del 2006- 2007, siamo ancora lontanissimi». Esprime soddisfazione il sindaco di Pianiga Massimo Calzavara: «Recentemente abbiamo fatto approvare proprio in consiglio comunale una mozione contraria al progetto della Romea Commerciale. Si tratta di una strada non più necessaria progettata con una logica del tutto superata, alla fine degli anni ’90. Certo ora è prioritaria la messa in sicurezza dell’attuale sedime della statale 309». Contrario alla Romea Commerciale si è sempre espresso anche il Comune di Mira che ha bocciato tout court le grandi opere in consiglio comunale.

(a.ab.-g.pir.)

 

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