Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

LAVORO – I chimici non rinunciano allo stato di agitazione nonostante l’incontro convocato dal prefetto

Il prefetto ha ascoltato i chimici veneziani e ha convocato, per il prossimo 21 agosto, un incontro con sindacati, Regione, Provincia e Comune, Eni e la sua controllata Versalis. In cambio ha chiesto di sospendere lo stato di agitazione proclamato per ottenere dall’Eni certezze sulla riapertura dell’impianto di Cracking e sull’investimento per un nuovo impianto di chimica verde e la conseguente assunzione di 90 lavoratori.
I sindacati hanno ringraziato il prefetto per il suo intervento, parteciperanno sicuramente all’incontro, anche se ritengono la data troppo lontana, ma non hanno alcuna intenzione di sospendere l’agitazione che, per oggi, prevede un nuovo sciopero dopo i due precedenti bloccati dall’intervento dell’Azienda. «Il prefetto può vietarci di fare una manifestazione in una strada pubblica ma non può impedirci di manifestare le nostre ragioni all’interno ella fabbrica» sostengono i rappresentanti dei lavoratori: «Non si tratta di una presa di posizione politica, la situazione troppo tesa tra i lavoratori necessita di un incontro con le Segreterie e i vertici Eni in tempi rapidi».
Continua, dunque, il braccio di ferro tra Eni/Versalis e Cgil, Cisl e Uil dei chimici. L’Azienda sostiene che sono gli unici in Italia a protestare e che non possono farlo dato che giovedì 31 luglio, in seguito al verbale di incontro firmato al ministero del Lavoro, i segretari nazionali hanno comunicato la sospensione delle agitazioni.
«D’accordo ma se quel verbale non dà alcuna garanzia per il posto di 450 persone e se, di conseguenza, in realtà a Porto Marghera sono a rischio molti più lavoratori, abbiamo tutto il diritto di protestare e pretendere delle risposte» continuano i sindacalisti veneziani.
Il prefetto, nella nota con la quale convoca l’incontro, cita il tavolo di confronto aperto a Roma e le richieste ulteriori dei sindacati veneziani, e conclude affermando che l’appuntamento del 21 agosto «non intende essere una ripetizione di quello nazionale».

(e.t.)

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui