Nuova Venezia – Villette a Ca’ Roman. Appello a Zappalorto.
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15
ago
2014
LIDO. Il Coordinamento ambientalista del Lido (Cal) ha inviato ieri due lettere indirizzate al commissario Zappalorto e alla segretaria comunale Rita Carcò, chiedendo che non sia approvata la proposta di delibera per il piano di recupero di Ca’ Roman. Si tratta del progetto che prevede la costruzione da parte di privati di decine di villette in un’area adiacente all’oasi naturalistica della Lipu e dove si trovava l’ex colonia delle suore Canossiane. Il primo progetto legato a questo piano di recupero venne bloccato dal Tar. «Da quanto ci risulta al commissario Zappalorto non è stato sottoposto il progetto con la variante relativa alla zona degli orti», spiega Marco Zanetti, uno dei portavoce del Cal, «bensì il primo progetto, quello per il quale si arrivò al Tar. Nella variante, inserita in una proposta di deliberazione che aveva predisposto la giunta Orsoni sottoponendola al Tar nel maggio scorso, c’era l’impegno proprio a sviluppare le volumetrie lontano dalla zona degli ex orti, che non sarebbe quindi stata toccata. Ora il commissario si troverebbe invece un documento differente. Sarebbe infatti una scelta di merito, ben diversa dagli ultimi orientamenti manifestati dalla giunta Orsoni».
Al Tar il procedimento ci finì a seguito del ricorso promosso da Italia Nostra contro la precedente delibera di approvazione del piano, che non teneva conto della zona ritenuta di assoluto pregio naturalistico tra gli ex orti della colonia delle suore Canossiane, compresa tra gli edifici esistenti (da ristrutturare e riutilizzare) e il Forte Barbarigo. Il progetto prevede complessivamente 25 mila metri cubi di volumetrie su un’area di poco più di 29 mila metri quadrati. Nel corso degli anni il piano di recupero è stato contestato a più riprese dagli ambientalisti e dagli abitanti dell’isola, con raccolte di firme, proteste e incontri con il Comune. Adesso si è giunti a questo nuovo capitolo, per il quale gli attivisti del Cal chiedono che sia fatta chiarezza e che il commissario Zappalorto avvii tutte le verifiche del caso.
Simone Bianchi