Nuova Venezia – A4, in arrivo un aumento del 5% dei pedaggi
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
6
set
2014
Il Comune cerca di vendere per la terza volta la sua quota azionaria (0,28%) in Autovie spa
I costosi lavori per la costruzione della terza corsia dell’autostrada A4 nel tratto tra Venezia e Trieste, potrebbero richiedere un nuovo aumento del pedaggio. Da Roma, infatti, sono arrivate le prime indiscrezioni sul ritocco tariffario previsto dal nuovo piano economico finanziario di Autovie spa, quello “dimagrito” a 1,55 miliardi di euro. Se fosse approvato dal governo, quel documento, in previsione terza corsia (che l’altro ieri ha visto aprire il primo tratto tra il bivio A4/A57 tangenziale di Mestre e il ponte sul fiume Piave, ma solo in direzione Trieste), imporrà all’utenza aumenti medi del 5% annui fino al 2019, per poi scendere all’1-1,5%, sempre a ogni primo gennaio, fino al 2025. Il condizionale è d’obbligo, perché la proroga della concessione non è ancora certa. Ma le cifre sono scritte nero su bianco nel piano che era stato inizialmente steso dal vicecommissario Pietro Del Fabbro (nominato a fine 2013 presidente di Friulia) e poi perfezionato dall’ad di Autovie Maurizio Castagna. Con queste premesse, e con uno “Sblocca Italia” che dovrebbe concretizzare in termini monetari la definizione di terza corsia «opera strategica», Autovie sta attendendo la firma sotto il piano da parte del ministero delle Infrastrutture. Poi toccherà all’Economia, prima della definitiva approvazione via decreto interministeriale. Intanto, il Comune di Venezia ha deciso di tentare, per la terza volta, di vendere la sua piccola quota azionaria in Autovie Venete spa. Il commissario straordinario del Comune di Venezia, Vittorio Zappalorto, ha approvato ieri mattina, con i poteri del Consiglio comunale, una delibera che dispone la dismissione della partecipazione dello 0,28% posseduta dal Comune nella società per azioni Autovie Venete (Saav spa). Dopo che precedenti tentativi di vendita nel 2009 e nel 2012 furono infruttosi, il quadro normativo è ora più favorevole alla dimissione perché, in caso di gara deserta, il Comune potrebbe chiedere la liquidazione della sua quota direttamente alla società Autovie Venete spa. «Con questa operazione», spiega una nota del Comune, «si avvia un piano di snellimento delle partecipazioni possedute dal Comune, in linea con gli orientamenti governativi, che dovrebbe sfociare a breve in nuove operazioni anche di maggiore entità».