Nuova Venezia – “Mose, subito una commissione”
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
9
set
2014
Casson: bisogna avere il coraggio di valutare lo smantellamento
Cambiare il modo di fare politica, rompere il muro di silenzio sulla corruzione e istituire una commissione scientifica che valuti davvero se sia il caso di bloccare la realizzazione del Mose. Sono questi gli imperativi emersi nell’incontro sulle grandi opere moderato da Pietrangelo Pettenò, con ospiti il senatore Pd Felice Casson e il giornalista Renzo Mazzaro, autore del libro «I padroni del Veneto», giunto alla decima edizione. Che cos’è cambiato dal 4 giugno, quando la città ha realizzato cosa ha causato l’indagine sul Mose, che indirettamente ha coinvolto anche il sindaco, arrestato quel giorno? La risposta sembra essere un secco no. Il Consorzio Venezia Nuova continua a lavorare, tanto che perfino l’Accademia dei Lincei ha invitato il direttore Hermes Redi a un convegno su luci e ombre di Venezia, organizzato il giorno dell’anniversario della storica alluvione. Il dibattito si è soffermato ad analizzare un sistema di corruzione emerso in Veneto, ma con radici profonde che raggiungono Roma dove per anni la destra e la sinistra non si sono mai opposte alla realizzazione del Mose. A questo proposito Casson ha ripercorso gli ostacoli trovati negli anni nelle sale di potere della capitale. «Bisogna avere il coraggio», ha ribadito Casson, «di istituire davvero una commissione che valuti se smantellare il Mose. La prima volta la commissione di impatto ambientale aveva dato parere negativo. Vogliamo trovarci con milioni di manutenzione da versare per l’opera senza sapere se ne vale davvero la pena?». Mazzaro più volte ha fatto riferimento al silenzio di imprenditori che, dopo lo scandalo Mose, non hanno proferito parola. Per il giornalista la corruzione che ha regnato in Veneto negli ultimi 20 anni è frutto di due fattori: «L’onnipotenza tecnica rappresentata da Consorzio Venezia Nuova e l’onnipotenza politica hanno portato al delirio che abbiamo scoperto, venuto fuori in un contesto dove non c’erano più regole».
(v.m.)